martedì 21 gennaio 2014

Quanto tempo ancora?

La vita (di Domenico) si presenta molto affettiva. Si parla di una persona che aveva il dono delle lacrime, che nella preghiera aveva una fortissima sensibilità. Dobbiamo scoprire qualcosa osservando questa personalità così affettiva: le lacrime sono segno di passione. Io le definisco lacrime come avvento. Domenico vive un grande avvento e le lacrime chiedono di affrettare i tempi. Come dicono gli ebrei nelle loro preghiere: “presto, molto presto”. Le lacrime sono espressione della sensibilità di una persona che vede che quello che aspetta sta tardando. (p. 60)

Domenico dice ciò che vede: è fedele alla realtà.
I suoi cambiamenti sono strettamente legati a quello che vede. Questo è il legame presente nello spirito mendicante tra la realtà, che si propone con forza e certe volte grida, e la fedeltà a un sogno, che le lacrime sottolineano: prima o poi arriverà un cambiamento della storia e io ti chiedo di affrettarlo. (p. 61)

(da Antonietta Potente, Gli amici e le amiche di Dio. Benedetto, Francesco, Domenico e le donne che hanno condiviso la loro ispirazione, Icone Edizioni, Roma 2000)

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