giovedì 23 gennaio 2014

Rimani con noi...



“Mentre ascoltano lo sconosciuto, qualcosa cambia dentro i due viaggiatori tristi. Non solo percepiscono una speranza nuova e una gioia nuova che toccano il loro essere più intimo, ma la loro andatura è diven­tata meno esitante. Lo sconosciuto ha dato loro un nuovo senso di direzione.
'Andare a casa' non signi­fica più ritornare all'unico luogo rimasto. La casa è diventata più che un riparo necessario... Lo sconosciuto ha dato al loro viaggio un signifi­cato nuovo. La loro casa vuota è diventata un luogo di accoglienza, un luogo per ricevere gli ospiti, un luogo per continuare la conversazione che avevano iniziato in modo così inaspettato.”
Venivano da una “perdita” e Gesù parla loro di “gloria”: «Non bisognava», aveva detto, «che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
Le parole che fanno ardere il loro cuore indicano qualcosa che prima non erano riusciti a vedere: lo stesso tornare a casa non è più una sconfitta, ma il luogo dove ritrovarsi tra amici, dove accogliere l’altro: “Resta con noi..”.
“Forse non siamo abituati a pensare all'eucaristia come a un invito a Gesù di rimanere con noi. Siamo più inclini a pensare che sia Gesù ad invitare noi alla sua casa, alla sua tavola, al suo pasto. Ma Gesù vuole essere in­vitato. Senza un invito proseguirà per altri luoghi.”
Gesù non si impone, attende un invito: “Finché non lo invitiamo, egli ri­marrà sempre uno sconosciuto, forse uno sconosciu­to molto affascinante e intelligente con il quale ab­biamo avuto una conversazione interessante, ma co­munque uno sconosciuto.”
Finchè non invito qualcuno ad entrare in casa mia, rimarrà sempre uno sconosciuto: potrà anche essere una persona straordinaria, particolare, importante, ma comunque uno sconosciuto.
Senza un invito, che è l'e­spressione del desiderio di una relazione duratura, la buona notizia che abbiamo udito non può portare dei frutti duraturi. Rimane 'notizia' tra i tanti tipi di no­tizie che ci bombardano ogni giorno.”
Spesso abbiamo occasione di vivere momenti belli, incontri profondi, ma quanti diventano relazioni profonde? “E così la nostra vita è piena di buoni consigli, idee utili, pro­spettive meravigliose, ma tutto ciò si aggiunge semplicemente alle tante altre idee e prospettive, lascian­doci 'non compiuti' ..Soltanto con un invito a «entrare per rimanere con me», un incontro interessante può svilupparsi in una relazione trasformante.”
E così succede anche con Dio: possiamo semplicemente ringraziarlo per i momenti belli, interessanti, che ci permette di vivere, ma finisce tutto lì, o possiamo invitarlo ad entrare in casa nostra!
“Questo invito a venire a vedere è l'invito che fa tutta la differenza. Gesù è una persona molto interessante; le sue pa­role sono piene di sapienza. La sua presenza riscalda il cuore. La sua gentilezza e benevolenza sono profon­damente commoventi. Il suo messaggio è una vera sfi­da. Ma lo invitiamo in casa nostra? Vogliamo che lui venga a conoscerci dietro le pareti della nostra vita più intima? Vogliamo presentarlo a tutte le persone con cui viviamo? Vogliamo che ci veda nella nostra vita di tutti i giorni? Vogliamo che ci tocchi dove sia­mo più vulnerabili? Vogliamo veramente che lui resti con noi quando si fa sera e il gior­no già volge al declino?”

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