sabato 25 maggio 2013

Misteri della luce – SECONDO : LE NOZZE DI CANA

Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù.
 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Nel frattempo, venuto a mancare il vino,
 la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino”. Gv 2,1-3

Gesù è un uomo come noi: ha degli amici e accetta un invito a nozze insieme alla madre e ai suoi primi discepoli. Questa vicinanza lo rende “accessibile”, “conoscibile” a tutti noi. Però Cristo è anche “mistero”, se lui non si rivela, se non manifesta la sua identità. Una rivelazione che egli farà a poco a poco, con una sapiente pedagogia. L’evangelista Giovanni, alla luce dello Spirito, ai tanti fatti in cui era stato coinvolto, scopre che Gesù ha cominciato a rivelare la propria identità a Cana: vedrà culminare questa rivelazione nella morte, l’ora di Gesù. Parimenti l’adesione dei discepoli a Cristo ha una storia: la fede comincia a sbocciare proprio a Cana. E’ lì che nasce un nuovo rapporto fra di loro. Il legame che fa di loro una comunità è la fede comune in Gesù.
Cristo comincia a rivelare la sua identità non in modo verbale esplicito, quasi una formula dogmatica, ma attraverso un linguaggio dei gesti. Il segno di Cana rivela la gloria di Gesù, ne svela l’essere divino. Questa rivelazione di Cristo pone anche a noi degli interrogativi. Quali sono i segni per cui oggi un uomo può “conoscere” Cristo?
La fede di Maria spinge Gesù a “manifestarsi”. I discepoli credono in Gesù. In certo modo essi attingono alla fede di Maria. Non è questo anche oggi il compito della Chiesa, il compito di ogni cristiano, comunicare la fede? L’umanità anche oggi è in condizione d’esilio: guerre, paure, ingiustizie… Di dove verrà la salvezza? Unicamente dall’impegno umano, che è necessario, o dall’alleanza (sposalizio) con Dio? In quest’opera di salvezza umano-divina la Chiesa e ogni credente hanno il compito di mettere tutto quello che sono e che hanno, a servizio. La piccola Chiesa in cui siamo inseriti, attende forse di essere “unita” da una fede più viva in Cristo che si rivela.
Da un commento al messale festivo




Ricordati, o piissima Vergine Maria
che non si è mai inteso al mondo
che qualcuno abbia fatto ricorso alla tua protezione, abbia implorato il tuo aiuto, abbia chiesto il tuo patrocinio
e sia stato da te abbandonato.
Animato da una tale confidenza
a te ricorro, o Madre, vergine delle vergini,
a te vengo e, peccatore come sono,
mi prostro ai tuoi piedi
a domandare pietà.
Non volere, o Madre del divin Verbo,
disprezzare le mie preghiere,
ma benigna ascoltale ed esaudiscile. Amen

                               Bernardo di Chiaravalle


Questo fatto ci mostra quale era il cuore di Maria.
P. Giocondo Lorgna


Aiutaci, Signore, ad obbedire alla tua Parola, sull’esempio e con l’aiuto di Maria, Madre della vera fede.


Prego la “decina” del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…

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