martedì 5 gennaio 2016

Con i fatti e nella verità


“Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte.  Chiunque odia il proprio fratello è omicida, e voi sapete che nessun omicida ha più la vita eterna che dimora in lui.
In questo abbiamo conosciuto l'amore, nel fatto che Gesù ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.  Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l'amore di Dio?  Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità.
In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa”. (1Gv 14-20)


Siamo disorientati, ci spazientiamo  di fronte al male che vediamo fuori di noi e spesso in noi e da noi. I fatti, le azioni certamente  dicono se si agisce con verità, se c’è vero amore nel cuore delle persone. A volte “ci prendiamo” a giudicare la cattiveria delle azioni altrui; ma chi può leggere ciò che sta dentro il cuore delle altre persone? Chi può conoscere le intenzioni che muovono le azioni? Ciò che invece è sicuro, è vero, è che, mentre giudichiamo gli altri, ci esponiamo alla pericolosa illusione di essere noi persone buone, vere nel fare il bene. “In questo conosceremo che siamo dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore…” quando ci impegniamo a “dare la vita per i fratelli”. Lasciamo a Dio giudicare gli altri che “è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa”, noi… amiamo!

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