sabato 20 settembre 2014

Salmo 45 (44)

Il Salmo 45 (44) può essere considerato un “cantico dei cantici” in miniatura, è l’unico esempio di lirica profana nel Salterio: non è una preghiera ma un canto di lode per un giovane re in occasione del suo matrimonio con la principessa di Tiro (v. 13). E’ un canto profano che contiene un’atmosfera di compostezza e di spiritualità. Tale composizione conclude il rituale solenne della benedizione nuziale. Il Salmo è stato rielaborato in chiave spirituale probabilmente già al suo ingresso nella collezione dei Salmi, riletto tradizionalmente dal giudaismo e dal cristianesimo in chiave messianica ed ecclesiale. Nella tradizione liturgica cristiana il Salmo 45 (44) si trasformerà in un carme dedicato a Maria, Madre del Messia.
Il poema si presenta come un dittico che raffigura i due personaggi principali, il re e la regina; è un quadro contenuto da una cornice in cui appare lo scriba-cantore e la benedizione di Dio.
Il Salmo è percorso da un’atmosfera di gioia e di bellezza, nella sua connessione biblica tra interiorità e corporeità e nel suo riferimento allo splendore divino.
Gli ultimi due versetti contengono una reinterpretazione del testo in senso universale, un senso più teologico che politico.

Effonde il mio cuore liete parole,
io canto al re il mio poema.
La mia lingua è stilo di scriba veloce.
Tu sei il più bello tra i figli dell'uomo,
sulle tue labbra è diffusa la grazia,
ti ha benedetto Dio per sempre.
Cingi, prode, la spada al tuo fianco,
nello splendore della tua maestà ti arrida la sorte,
avanza per la verità, la mitezza e la giustizia.
La tua destra ti mostri prodigi:
le tue frecce acute
colpiscono al cuore i nemici del re;
sotto di te cadono i popoli.
Il tuo trono, Dio, dura per sempre;
è scettro giusto lo scettro del tuo regno.
Ami la giustizia e l'empietà detesti:
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato
con olio di letizia, a preferenza dei tuoi eguali.
Le tue vesti son tutte mirra, àloe e cassia,
dai palazzi d'avorio ti allietano le cetre.
Figlie di re stanno tra le tue predilette;
alla tua destra la regina in ori di Ofir.

Ascolta, figlia, guarda, porgi l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre;
al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a lui.
Da Tiro vengono portando doni,
i più ricchi del popolo cercano il tuo volto.
La figlia del re è tutta splendore,
gemme e tessuto d'oro è il suo vestito.
È presentata al re in preziosi ricami;
con lei le vergini compagne a te sono condotte;
guidate in gioia ed esultanza
entrano insieme nel palazzo del re.
Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli;
li farai capi di tutta la terra.
Farò ricordare il tuo nome
per tutte le generazioni,
e i popoli ti loderanno in eterno, per sempre.



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