Il Salmo 45 (44) può
essere considerato un “cantico dei cantici” in miniatura, è
l’unico esempio di lirica profana nel Salterio: non è una
preghiera ma un canto di lode per un giovane re in occasione del suo
matrimonio con la principessa di Tiro (v. 13). E’ un canto profano
che contiene un’atmosfera di compostezza e di spiritualità. Tale
composizione conclude il rituale solenne della benedizione nuziale.
Il Salmo è stato rielaborato in chiave spirituale probabilmente già
al suo ingresso nella collezione dei Salmi, riletto tradizionalmente
dal giudaismo e dal cristianesimo in chiave messianica ed ecclesiale.
Nella tradizione liturgica cristiana il Salmo 45 (44) si trasformerà
in un carme dedicato a Maria, Madre del Messia.
Il poema si presenta come
un dittico che raffigura i due personaggi principali, il re e la
regina; è un quadro contenuto da una cornice in cui appare lo
scriba-cantore e la benedizione di Dio.
Il Salmo è percorso da
un’atmosfera di gioia e di bellezza, nella sua connessione biblica
tra interiorità e corporeità e nel suo riferimento allo splendore
divino.
Gli ultimi due versetti
contengono una reinterpretazione del testo in senso universale, un
senso più teologico che politico.
Effonde il mio cuore liete parole,
io canto al re il mio poema.
La mia lingua è stilo di scriba
veloce.
Tu sei il più bello tra i figli
dell'uomo,
sulle tue labbra è diffusa la
grazia,
ti ha benedetto Dio per sempre.
Cingi, prode, la spada al tuo
fianco,
nello splendore della tua maestà ti
arrida la sorte,
avanza per la verità, la mitezza e
la giustizia.
La tua destra ti mostri prodigi:
le tue frecce acute
colpiscono al cuore i nemici del re;
sotto di te cadono i popoli.
Il tuo trono, Dio, dura per sempre;
è scettro giusto lo scettro del tuo
regno.
Ami la giustizia e l'empietà
detesti:
Dio, il tuo Dio ti ha consacrato
con olio di letizia, a preferenza
dei tuoi eguali.
Le tue vesti son tutte mirra, àloe
e cassia,
dai palazzi d'avorio ti allietano le
cetre.
Figlie di re stanno tra le tue
predilette;
alla tua destra la regina in ori di
Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi
l'orecchio,
dimentica il tuo popolo e la casa di
tuo padre;
al re piacerà la tua bellezza.
Egli è il tuo Signore: pròstrati a
lui.
Da Tiro vengono portando doni,
i più ricchi del popolo cercano il
tuo volto.
La figlia del re è tutta splendore,
gemme e tessuto d'oro è il suo
vestito.
È presentata al re in preziosi
ricami;
con lei le vergini compagne a te
sono condotte;
guidate in gioia ed esultanza
entrano insieme nel palazzo del re.
Ai tuoi padri succederanno i tuoi
figli;
li farai capi di tutta la terra.
Farò ricordare il tuo nome
per tutte le generazioni,
e i popoli ti loderanno in eterno,
per sempre.
Nessun commento:
Posta un commento