Questo Salmo è una
specie di inno nazionale del popolo ebraico, in cui si celebra Jahweh
come re d’Israele e del mondo.
Forse il Salmo 47 (46) è
stato composto per un evento dell’epoca monarchica, unendo storia
ed escatologia perché “il regno di Dio è in mezzo a voi” come
dirà Gesù.
La liturgia cattolica usa
questo Salmo nella celebrazione dell’ascensione di Cristo.
Il Salmo usa una
simbologia musicale quando dice “applaudite… acclamate”, con
riferimento all’applauso ritmico e al grido di gioia per la
vittoria.
E’ una scena colma di
suono, di voci, di felicità, che ha al centro Dio come re. L’accenno
ai popoli circostanti sottolinea la signoria di Dio che farà
convergere a Sion processioni di popoli da ogni angolo della terra.
Il Salmo 47 (46) è una
pagina di fede, di entusiasmo, di speranza, che ci richiama le parole
di Gesù: “Il tempo è compiuto, il regno di Dio è vicino:
convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15).
Applaudite, popoli
tutti, acclamate Dio con voci di gioia;
perché terribile è il
Signore, l'Altissimo,
re grande su tutta la
terra.
Egli ci ha assoggettati
i popoli,
ha messo le nazioni
sotto i nostri piedi.
La nostra eredità ha
scelto per noi,
vanto di Giacobbe suo
prediletto.
Ascende Dio tra le
acclamazioni,
il Signore al suono di
tromba.
Cantate inni a Dio,
cantate inni;
cantate inni al nostro
re, cantate inni;
perché Dio è re di
tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sui popoli,
Dio siede sul suo trono
santo.
I capi dei popoli si
sono raccolti
con il popolo del Dio di
Abramo,
perché di Dio sono i
potenti della terra:
egli è l'Altissimo.
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