domenica 7 luglio 2013

Buone notizie: la messe è abbondante!

Quante volte abbiamo sentito leggere il Vangelo di questa domenica nelle “veglie per le vocazioni”.. Sì, perché.. lo dice anche Gesù: “Pregate il padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe!” e quindi preghiamo perché il Signore ci doni tanti preti e suore e frati.. E il senso di questo brano di Luca sembra esaurirsi tutto lì.
Ma.. la Buona Notizia non è questa: la Buona Notizia è che “la messe è abbondante”. Il mondo in cui viviamo è come un immenso campo di grano maturo, che non aspetta altro che “raccoglitori”. Operai che si mettano a servizio del buono e del bello presenti in noi, nelle nostre vite, nei nostri ambienti, operai attenti a curare e raccogliere tutto ciò che c’è di bene e a trasformarlo in pane, che sfama e fa casa e fa festa.
La Buona Notizia è che “il Regno di Dio” è già qui, vicino, vicinissimo a noi; entra nelle nostre case, mangia con noi, cura le nostre ferite: sono i nostri amici, i nostri amori, sono le tante persone buone che vivono accanto a noi e il cui sorriso disarmato spesso ci offre un attimo di pace.
Certo, ci sono i lupi, c’è chi non accoglie, non vede il bene, esiste il mistero del male, della sofferenza, ma “nulla potrà danneggiarvi”.

La Buona Notizia è che “i nostri nomi sono scritti nei cieli”, che il Signore ci conosce per nome, ci chiama per nome: il nostro nome è scritto nel cuore di Dio, nell’Amore che si fa tenerezza, che si fa compassione, che si fa misericordia, che si fa rifugio, che si fa forza, che si fa passione, che si fa entusiasmo, che si fa vita.. Che cosa allora può spaventarci? Mandaci, Signore, davanti a Te, in ogni città e in ogni luogo, a riconoscere e a raccogliere tutto il Bene che c’è!

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». Parola del Signore.

3 commenti:

Alessandra ha detto...

Mi torna in mente un passo di una delle mie "madri nella fede": scrive Madeleine Delbrel: “La parola di Dio non la si porta in capo al mondo in una valigetta: la si porta in sé, la si porta su di sé. Non la si ripone in un angolo si se stessi, nella propria memoria, come ben sistemata sul ripiano di un armadio. La si lascia andare sino al fondo di sé, sino a quel cardine su cui fa perno tutto il nostro essere. Non si può essere missionario senza aver fatto in sé questa accoglienza franca, larga, cordiale alla Parola di Dio, al Vangelo. … Quando siamo così abitati da lei diventiamo atti a essere missionari"

Anonimo ha detto...

"Al mio paese
vedo falciare il grano
a mani tese
verso l'eternità
Il mio paese...
(..)
Al mio paese
è ancora giallo il grano
a braccia tese
verso l'eternità
Il mio paese...
Al mio paese
vedo fiorire il buono
le botte prese
non le hanno rese mai
Al mio paese..." (Il suono della domenica - Zucchero)
Ascoltando questa canzone, ho pensato che tutti possiamo davvero essere "raccoglitori" del Bene, operai del Buono.. Ciascuno di noi, in qualsiasi ambiente, in qualsiasi momento.

Laura ha detto...

"Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli"...la frase che mi ha più colpita del Vangelo di oggi. Come a dire: fai della tua vita ciò che vuoi, impegnati a fare tanto e bene, ma gioisci, esulta soprattutto perchè sei amata, ricordata, pensata, desiderata, prima che in terra, in cielo! La mia vita, un continuo dono d'amore che nasce in cielo, nasce e si realizza sulla terra, si risolve in cielo. Tutto si fa amore, tutto grazia; forse per questo diventa più importante il fatto che c'è da lavorare piuttosto che ci siano operai.