venerdì 19 luglio 2013

Misteri del dolore – QUINTO, LA MORTE DI GESU’


Gesù, gridando a gran voce, disse: “Padre, nelle tue mani
consegno il mio spirito”. Detto questo spirò.
Lc 23,46


O popolo mio, che male ti ho fatto?
Che dolore ti ho dato? Rispondimi!

Io ti guidai dalla terra d’Egitto:
e tu hai preparato la croce al tuo Salvatore.

Io ti guidai quarant’anni nel deserto,
ti sfamai con la manna,
ti portai in una terra buona
e tu hai preparato la croce al tuo Salvatore.

Io ti piantai come una splendida vigna:
e tu mi sei venuta aspra e amara;
hai calmato la mia sete con aceto,
hai piantato una lancia nel fianco al tuo Salvatore.

Io per te colpii l’Egitto nei suoi primogeniti:
e tu mi hai colpito con flagelli
e mandato a morte.

Io apersi davanti a te il mare:
e tu con una lancia mi hai aperto il fianco.


Con la morte di Gesù, il velo del Tempio si squarcia in due – così raccontano i Vangeli – da cima a fondo. Probabilmente s’intende, dei due veli del tempio, quello interno, quel velo cioè che impedisce alla gente l’accesso al Santo dei Santi. Una sola volta all’anno il sommo sacerdote può passare attraverso il velo, comparire al cospetto dell’Altissimo e pronunciare il santo nome di Lui.
Adesso, nel momento della morte di Gesù, questo velo si squarcia da cima a fondo.
Con ciò si allude a due cose: da una parte, diventa evidente che l’epoca del vecchio Tempio e dei suoi sacrifici è finita; al posto dei simboli e dei riti, che rimandavano al futuro, subentra ora la realtà stessa, il Gesù crocifisso che riconcilia tutti noi col Padre. Ma al contempo, lo squarciarsi del velo del Tempio significa che ora è aperto l’accesso a Dio.
Ora Dio stesso ha tolto il velo, nel Crocifisso si è manifestato come Colui che ama fino alla morte. L’accesso a Dio è libero.

Benedetto XVI, Gesù di Nazaret 3
pag. 141-143

Io ti feci strada con la nube luminosa:
e tu mi hai condotto davanti a Pilato.

Io ti dissetai dalla roccia con acqua di salvezza:
e tu mi hai dissetato con fiele e aceto.

Io per te distrussi i re dei Cananei:
e tu con una canna mi hai colpito il capo.

Io ti posi nelle mani lo scettro dei re:
e tu mi hai posto sul capo la corona di spine.

Io ti innalzai con grande potenza:
e tu mi hai sospeso al legno della croce.

Liturgia del Venerdì santo

La morte di Gesù si ripete misticamente nel Sacrificio della Messa, e noi partecipandovi, ne riceviamo tutti i benefici.
P. Giocondo Lorgna


Signore, insegnami ad attraversare la vita assieme a te, verso il Padre.


Prego la “decina” del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…

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