La vita
(di Domenico) si presenta molto affettiva. Si parla di una persona che aveva il
dono delle lacrime, che nella preghiera aveva una fortissima sensibilità.
Dobbiamo scoprire qualcosa osservando questa personalità così affettiva: le
lacrime sono segno di passione. Io le definisco lacrime come avvento. Domenico
vive un grande avvento e le lacrime chiedono di affrettare i tempi. Come
dicono gli ebrei nelle loro preghiere: “presto, molto presto”. Le lacrime sono
espressione della sensibilità di una persona che vede che quello che aspetta
sta tardando. (p. 60)
Domenico
dice ciò che vede: è fedele alla realtà.
I suoi
cambiamenti sono strettamente legati a quello che vede. Questo è il legame
presente nello spirito mendicante tra la realtà, che si propone con forza e
certe volte grida, e la fedeltà a un sogno, che le lacrime sottolineano: prima
o poi arriverà un cambiamento della storia e io ti chiedo di affrettarlo. (p.
61)
(da Antonietta Potente, Gli amici e le amiche di Dio.
Benedetto, Francesco, Domenico e le donne che hanno condiviso la loro
ispirazione, Icone Edizioni, Roma 2000)
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