“Mentre ascoltano lo sconosciuto, qualcosa cambia
dentro i due viaggiatori tristi. Non solo percepiscono una speranza nuova e una
gioia nuova che toccano il loro essere più intimo, ma la loro andatura è diventata
meno esitante. Lo sconosciuto ha dato loro un nuovo senso di direzione.
'Andare a casa' non significa più ritornare all'unico
luogo rimasto. La casa è diventata più che un riparo necessario... Lo
sconosciuto ha dato al loro viaggio un significato nuovo. La loro casa vuota è
diventata un luogo di accoglienza, un luogo per ricevere gli ospiti, un luogo
per continuare la conversazione che avevano iniziato in modo così inaspettato.”
Venivano da una “perdita” e Gesù parla loro di
“gloria”: «Non bisognava», aveva detto, «che il Cristo sopportasse
queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
Le parole che fanno ardere il loro cuore
indicano qualcosa che prima non erano riusciti a vedere: lo stesso tornare a
casa non è più una sconfitta, ma il luogo dove ritrovarsi tra amici, dove
accogliere l’altro: “Resta con noi..”.
“Forse
non siamo abituati a pensare all'eucaristia come a un invito a Gesù di rimanere
con noi. Siamo più inclini a pensare che sia Gesù ad invitare noi alla sua
casa, alla sua tavola, al suo pasto. Ma Gesù vuole essere invitato. Senza un
invito proseguirà per altri luoghi.”
Gesù non si impone, attende un invito: “Finché non lo invitiamo, egli rimarrà
sempre uno sconosciuto, forse uno sconosciuto molto affascinante e
intelligente con il quale abbiamo avuto una conversazione interessante, ma comunque
uno sconosciuto.”
Finchè non invito qualcuno ad entrare in casa mia,
rimarrà sempre uno sconosciuto: potrà anche essere una persona straordinaria,
particolare, importante, ma comunque uno sconosciuto.
“Senza un invito, che è l'espressione del
desiderio di una relazione duratura, la buona notizia che abbiamo udito non può
portare dei frutti duraturi. Rimane 'notizia' tra i tanti tipi di notizie che
ci bombardano ogni giorno.”
Spesso
abbiamo occasione di vivere momenti belli, incontri profondi, ma quanti
diventano relazioni profonde? “E così la
nostra vita è piena di buoni consigli, idee utili, prospettive meravigliose,
ma tutto ciò si aggiunge semplicemente alle tante altre idee e prospettive,
lasciandoci 'non compiuti' ..Soltanto con un invito a «entrare per rimanere
con me», un incontro interessante può svilupparsi in una relazione
trasformante.”
E
così succede anche con Dio: possiamo semplicemente ringraziarlo per i momenti
belli, interessanti, che ci permette di vivere, ma finisce tutto lì, o possiamo
invitarlo ad entrare in casa nostra!
“Questo invito a venire a vedere è
l'invito che fa tutta la differenza. Gesù è una persona molto interessante; le
sue parole sono piene di sapienza. La sua presenza riscalda il cuore. La sua
gentilezza e benevolenza sono profondamente commoventi. Il suo messaggio è una
vera sfida. Ma lo invitiamo in casa nostra? Vogliamo che lui venga a conoscerci
dietro le pareti della nostra vita più intima? Vogliamo presentarlo a tutte le
persone con cui viviamo? Vogliamo che ci veda nella nostra vita di tutti i
giorni? Vogliamo che ci tocchi dove siamo più vulnerabili? Vogliamo veramente
che lui resti con noi quando si fa sera e il giorno già volge al declino?”
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