giovedì 27 marzo 2014

Buona celebrazione!



Siamo arrivati alla conclusione del libro di Nouwen sull’Eucaristia, “La forza della sua presenza”. Nell’ultima riflessione Nouwen ci ricordava che tutta la vita è missione, ossia un essere inviati per accogliere quanto gli altri ci possono donare e donare a nostra volta quanto il Signore ci ha fatto sperimentare nel suo incontro.
Chi può negare, però, che se qualcuno ci chiedesse: «Quante persone avete raggiunto? Quanti cambiamenti avete apportato? Quan­ti mali avete curato? Quanta gioia avete creato?», le nostre risposte sarebbero sicuramente deludenti, come del resto fu anche per Gesù e i suoi primi discepoli.
“La domanda non è «Quanto presto e quan­ti?», ma «Dove e quando?». Dov'è celebrata l'euca­ristia, dove sono le persone che si mettono insieme intorno alla mensa spezzando il pane insieme e quan­do ciò avviene?
Il mondo si trova sotto il potere del male. Il mondo non riconosce la luce che risplende nell'oscurità. Non lo ha mai fatto; mai lo farà. Ma ci sono persone che, in mezzo a questo mondo, vivono con la consapevolezza che egli è vivo e dimora den­tro di noi, che egli ha superato il potere della morte e ha aperto la via della gloria. Ci sono persone che si riuniscono insieme, che si mettono intorno alla tavo­la e che fanno quello che lui ha fatto, in memoria di lui? Ci sono persone che continuano a raccontarsi le storie di speranza e che insieme vanno fuori a pren­dersi cura dei loro simili, senza pretendere di risol­vere tutti i problemi..?
È così piccola, così non spettacolare, così nascosta questa vita eucaristica, ma è come lievito, come un granello di senape, come un sorriso sul volto di un bambino. È ciò che tiene vivi la fede, la speranza e l'amore in un mondo che è continuamente sull'orlo dell'autodistruzione.
L'eucaristia, a volte, è celebrata con grande ceri­monia, in splendide cattedrali e basiliche. Ma più spes­so è un 'piccolo' evento di cui sanno poche persone. Avviene in un soggiorno, nella cella di una prigione, in una soffitta — lontano dalla vista dei grandi movi­menti del mondo. Avviene in segreto, senza paramenti, candele o incenso. Avviene con gesti così semplici che dall'esterno non si sa nemmeno che ha luogo. Ma gran­de o piccolo, festivo o nascosto, è lo stesso evento, il quale rivela che la vita è più forte della morte e l'a­more più forte della paura.”
Buona celebrazione!
 

Nessun commento: