Siamo arrivati alla conclusione del libro di Nouwen sull’Eucaristia,
“La forza della sua presenza”. Nell’ultima riflessione Nouwen ci ricordava che
tutta la vita è missione, ossia un essere inviati per accogliere quanto gli
altri ci possono donare e donare a nostra volta quanto il Signore ci ha fatto
sperimentare nel suo incontro.
Chi può negare, però, che se qualcuno ci chiedesse:
«Quante persone avete raggiunto? Quanti cambiamenti avete apportato? Quanti
mali avete curato? Quanta gioia avete creato?», le nostre risposte sarebbero
sicuramente deludenti, come del resto fu anche per Gesù e i suoi primi
discepoli.
“La domanda non è
«Quanto presto e quanti?», ma «Dove e quando?». Dov'è celebrata l'eucaristia,
dove sono le persone che si mettono insieme intorno alla mensa spezzando il
pane insieme e quando ciò avviene?
Il mondo si trova
sotto il potere del male. Il mondo non riconosce la luce che risplende
nell'oscurità. Non lo ha mai fatto; mai lo farà. Ma ci sono persone che, in
mezzo a questo mondo, vivono con la consapevolezza che egli è vivo e dimora dentro
di noi, che egli ha superato il potere della morte e ha aperto la via della
gloria. Ci sono persone che si riuniscono insieme, che si mettono intorno alla
tavola e che fanno quello che lui ha fatto, in memoria di lui? Ci sono persone
che continuano a raccontarsi le storie di speranza e che insieme vanno fuori a
prendersi cura dei loro simili, senza pretendere di risolvere tutti i
problemi..?
È così piccola, così non spettacolare, così nascosta
questa vita eucaristica, ma è come lievito, come un granello di senape, come un
sorriso sul volto di un bambino. È ciò che tiene vivi la fede, la speranza e
l'amore in un mondo che è continuamente sull'orlo dell'autodistruzione.
L'eucaristia,
a volte, è celebrata con grande cerimonia, in splendide cattedrali e
basiliche. Ma più spesso è un 'piccolo' evento di cui sanno poche persone.
Avviene in un soggiorno, nella cella di una prigione, in una soffitta — lontano
dalla vista dei grandi movimenti del mondo. Avviene in segreto, senza
paramenti, candele o incenso. Avviene con gesti così semplici che dall'esterno
non si sa nemmeno che ha luogo. Ma grande o piccolo, festivo o nascosto, è lo
stesso evento, il quale rivela che la vita è più forte della morte e l'amore
più forte della paura.”
Buona celebrazione!
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