Il Vangelo
di oggi, giovedì santo, ci parla di Eucaristia partendo da un gesto: la lavanda
dei piedi.
Ci sono
gesti che non si capiscono, ma si
capiranno, ci sono gesti che dicono amore meglio di altri, ci sono gesti che
possono sembrare tradimenti, ci sono gesti che servono da esempio.
L’Eucaristia,
comunione intima, profonda tra un Corpo donato gratuitamente e la nostra
fragile umanità, si esprime in questo chinarsi davanti all’altro per lavargli i
piedi.
Mi sono chiesta cosa vuol dire per me.. perchè è facile far poesia su
questa bella immagine di Gesù! Cosa vuol dire chinarmi davanti all’altro come
segno del mio essere in comunione e in una comunione donata gratuitamente?
Ho
ripensato alle occasioni in cui concretamente mi “è stato chiesto” di lavare i
piedi, accompagnare in bagno, alzare da una sedia, cambiare le lenzuola a
qualcuno che ne aveva bisogno.. ma non sempre è stato anche un entrare in
comunione, non sempre in quei gesti ho messo il mio “corpo donato”
gratuitamente.
Ho ripensato alle occasioni in cui ho avuto davanti a me,
accanto a me, qualcuno di cui prendermi cura, “lavare i piedi”, ascoltandolo,
accompagnandolo, difendendolo, e neanche qui ho saputo costruire quella
comunione di cui parla Gesù: “..avrai parte con me!”.
Lui, che era Signore e
Maestro, non ha avuto paura di partire dai piedi sporchi di qualche rozzo e
ignorante discepolo, per aprire la strada ad un’intimità, ad una trasformazione
più profonda.. ma io, a volte, ho paura di partire dai piedi difficili,
pesanti, di chi magari mi tradirà o semplicemente mi contesta o cerca di farmi
vedere una realtà che non vedo. E’ difficile chinarsi senza giudizi davanti a
quei piedi, offrendo attraverso il Corpo donato, attraverso il mio corpo, un
luogo dove fare comunione, dove cercare, costruire, ricostruire continuamente
perdono, amore, dialogo, comprensione.
E' difficile, ma è un desiderio profondo che custodisco e che cerco di realizzare giorno dopo giorno insieme ad altre sorelle e fratelli.
“Quando ebbe
lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro:
«Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e
dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i
piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un
esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».”
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