Nel Salmo 40 (39)
l’iniziale ricordo di un passato felice porta a sperare che la
presente calamità si risolva e torni a brillare la gioia. I grandi
interventi salvifici per l’intero Israele sono la radice degli atti
divini di salvezza destinati ai singoli.
Il canto di
ringraziamento viene definito qui “un canto nuovo”, sia perché
la guarigione è come una vita rinnovata, sia perché l’eccezionalità
del prodigio prelude la novità messianica e l’opera salvifica di
Jahweh.
Nei vv. 7.8.9 troviamo un
messaggio “Ecco io vengo…“ che porta alla più pura
spiritualità profetica e alla visione genuina della fede biblica. Il
testo viene ripreso nella Lettera agli Ebrei (Eb 10,4-7) dove riceve
un nuovo valore e tutta la sua compiutezza, facendo riferimento alla
venuta del Salvatore. La “grande assemblea” di cui si parla nel
v. 10 è l’ekklesía nella traduzione greca, la chiesa come
equivalente nella lingua italiana. Come sempre il ringraziamento del
singolo sfocia in un grazie corale.
Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della
morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla
roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto
nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
Beato l'uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei
superbi,
né si volge a chi segue la
menzogna.
Quanti prodigi tu hai fatto, Signore
Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima
per la colpa.
Allora ho detto: "Ecco, io
vengo.
Sul rotolo del libro di me è
scritto,
che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio
cuore".
Ho annunziato la tua giustizia
nella grande assemblea…
Esultino e gioiscano in te quanti ti
cercano,
dicano sempre: "Il Signore è
grande"
quelli che bramano la tua salvezza.
Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare.
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