sabato 19 luglio 2014

Salmo 40 (39)

Nel Salmo 40 (39) l’iniziale ricordo di un passato felice porta a sperare che la presente calamità si risolva e torni a brillare la gioia. I grandi interventi salvifici per l’intero Israele sono la radice degli atti divini di salvezza destinati ai singoli.
Il canto di ringraziamento viene definito qui “un canto nuovo”, sia perché la guarigione è come una vita rinnovata, sia perché l’eccezionalità del prodigio prelude la novità messianica e l’opera salvifica di Jahweh.
Nei vv. 7.8.9 troviamo un messaggio “Ecco io vengo…“ che porta alla più pura spiritualità profetica e alla visione genuina della fede biblica. Il testo viene ripreso nella Lettera agli Ebrei (Eb 10,4-7) dove riceve un nuovo valore e tutta la sua compiutezza, facendo riferimento alla venuta del Salvatore. La “grande assemblea” di cui si parla nel v. 10 è l’ekklesía nella traduzione greca, la chiesa come equivalente nella lingua italiana. Come sempre il ringraziamento del singolo sfocia in un grazie corale.

Ho sperato: ho sperato nel Signore
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha tratto dalla fossa della morte,
dal fango della palude;
i miei piedi ha stabilito sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.
Beato l'uomo che spera nel Signore
e non si mette dalla parte dei superbi,
né si volge a chi segue la menzogna.
Quanti prodigi tu hai fatto, Signore Dio mio,
quali disegni in nostro favore:
nessuno a te si può paragonare.
Se li voglio annunziare e proclamare
sono troppi per essere contati.
Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto.
Non hai chiesto olocausto e vittima per la colpa.
Allora ho detto: "Ecco, io vengo.
Sul rotolo del libro di me è scritto,
che io faccia il tuo volere.
Mio Dio, questo io desidero,
la tua legge è nel profondo del mio cuore".

Ho annunziato la tua giustizia
nella grande assemblea…

Esultino e gioiscano in te quanti ti cercano,
dicano sempre: "Il Signore è grande"
quelli che bramano la tua salvezza.
Io sono povero e infelice;
di me ha cura il Signore.
Tu, mio aiuto e mia liberazione,
mio Dio, non tardare.

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