“L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni
mi chiameranno beata”.
Lc 1,47-48
I santi padri e i grandi dottori
della Chiesa, nelle omelie e nei discorsi rivolti al popolo in occasione della
festa odierna, parlavano dell’Assunzione della Madre di Dio come di una
dottrina già viva nella coscienza dei fedeli e da essi già professata; ne
spiegavano ampiamente il significato, ne precisavano e ne approfondivano il
contenuto, ne mostravano le grandi ragioni teologiche. Essi mettevano
particolarmente in evidenza che oggetto della festa non era unicamente il fatto
che le spoglie mortali della beata Vergine Maria fossero state preservate dalla
corruzione, ma anche il suo trionfo sulla morte e la sua celeste
glorificazione, perché la Madre ricopiasse il modello, imitasse cioè il suo
Figlio unico, Cristo Gesù.
Un altro scrittore antico
afferma: “Cristo, nostro salvatore e Dio, donatore della vita e
dell’immortalità, fu lui a restituire la vita alla Madre. Fu lui a rendere
colei che l’aveva generato, uguale a se stesso nell’incorruttibilità del corpo,
e per sempre. Fu lui a risuscitarla dalla morte e ad accoglierla accanto a sé,
attraverso una via che a lui solo è nota”.
Tutte queste considerazioni e
motivazioni dei santi padri, come pure quelle dei teologi sul medesimo tema,
hanno come ultimo fondamento la Sacra Scrittura. Effettivamente la Bibbia ci
presenta la santa Madre di Dio strettamente unita al suo Figlio divino e sempre
a lui solidale, e compartecipe della sua condizione.
Vinse la morte, come già il suo
Figlio, e fu innalzata in anima e corpo alla gloria del cielo, dove risplende
Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli.
Pio XI, Costituzione Apostolica “Munificentissimus Deus” 1950
Padre santo…
Oggi la Vergine Maria,
madre di Cristo,
suo Figlio e nostro Signore,
è stata assunta nella gloria dei cieli.
In lei, primizia e immagine della Chiesa,
hai rivelato il compimento
del mistero di salvezza
e hai fatto risplendere per il tuo popolo,
pellegrino sulla terra,
un segno di consolazione
e di sicura speranza.
Tu non hai voluto che conoscesse
la corruzione del sepolcro
colei che ha generato il Signore della vita.
Liturgia dell’Assunzione
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Maria meritò la gloria
dell’assunzione perché era unita a Gesù nelle gioie e nei dolori: la sua
giornata era una continua adorazione.
P. Giocondo Lorgna
Signore, insegnami a consegnare
il mio spirito nelle mani di Dio per sempre.
Prego la “decina”
del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…
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