“Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che
è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in
cui l’avete visto andare in cielo”.
At 1,11
Interpretando teologicamente
l’Ascensione di Gesù, gli angeli raccomandano di non stare a guardare in cielo,
ma di attendere e preparare il ritorno glorioso del Signore. E’ questo, sino
alla fine dei tempi, il compito della Chiesa, in tensione tra il visibile e
l’invisibile, tra la realtà presente e la futura città verso la quale siamo
incamminati.
Una comunità di credenti che
cammini in questa direzione – cioè aperta al mondo, a servizio di tutti –
diventa testimone della nuova umanità realizzata nel Cristo Gesù.
La formula del nostro Credo: “E’
risuscitato, è salito al cielo, siede alla destra del Padre”, esprime la fede
pasquale della Chiesa nel destino di Gesù di Nazaret. Quest’uomo, con il quale
gli apostoli hanno “mangiato e bevuto” durante la sua esistenza terrena, dopo
la sua morte è “diventato Signore”, perché il Padre l’ha associato
definitivamente alla sua vita, al suo potere sugli uomini e sul mondo: “Ogni
potere mi è stato dato, in cielo e sulla terra”.
Vivo, dopo la sua passione egli è
presente tra i suoi secondo una nuova dimensione e cammina con loro sulle vie
del mondo, dove li manda come testimoni della risurrezione, annunciatori del
perdono dei peccati e della vita di figli di Dio, portatori della forza dello
Spirito che raduna gli uomini da tutte le nazioni nell’unica Chiesa.
“L’Ascensione del Cristo significa anche
elevazione per noi, e là dove è giunta in anticipo la gloria del capo, è come
un invito alla speranza del corpo: per questo dobbiamo giustamente esultare…”
(dagli scritti di San Leone Magno).
Commento
al Messale Festivo
E’ veramente cosa
buona e giusta
che tutte le
creature in cielo e sulla terra
si uniscano nella
tua lode,
Dio onnipotente ed
eterno,
per Cristo nostro
Signore.
Dopo la
risurrezione
egli si mostrò
visibilmente a tutti i discepoli,
e sotto il loro
sguardo salì al cielo,
perché noi fossimo
partecipi
della sua vita divina.
Per questo mistero,
nella pienezza
della gioia pasquale,
l’umanità esulta su
tutta la terra,
e con l’assemblea
degli Angeli e dei Santi
canta in coro
l’inno della tua gloria.
Liturgia della Festa
dell’Ascensione
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Gesù prepara un posto anche per
noi e nell’Eucaristia egli è come un preludio della gloria futura.
P. Giocondo Lorgna
Signore, che io sia il tuo
volto, le tue mani, la tua parola tra la gente di questo mondo.
Prego la “decina”
del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…
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