“La vita non è
qualcosa di astratto, ma di molto reale, a volte troppo. La possiamo non solo
vivere, ma soprattutto sentire e percepire nei suoi più sottili movimenti: il
suo soffrire e gioire, stare bene o male. Pubblica o privata, intima o
condivisa, è sempre vita, dinamismo di energie, contrastanti o armoniche; vita
fisica, psichica, vita che si mostra in atteggiamenti, gesti, opzioni, che non
si vede, eppure esiste, che si forma e ci forma dal di dentro. Come imparare a
stare nella vita e con la vita? Lo possiamo fare raccogliendo frammenti di sapienza
che la vita stessa lascia intravedere o custodisce in sé da molti secoli. La
sapienza che altre donne o uomini, interi popoli, culture, religioni,
riflettono nel tempo.” (Antonietta Potente, Molta gioia, Ed. Cipax)
Mi colpiva questa domanda di Antonietta: “Come imparare a stare nella vita e con la
vita?”. Chi di noi se l’è mai posta? Chi si preoccupa di come “sta nella
vita”, di come si pone nei confronti di tutto ciò che fa parte della vita? Chi
si preoccupa di imparare, e perciò ascoltare, riflettere, dialogare, per
vivere?
Eppure, mi sembra fondamentale: oggi siamo spesso
schiacciati dalle fatiche relazionali o economiche del vivere quotidiano, siamo
oppressi dall’angoscia, come se dovessimo aggiustare noi il mondo intero senza
però “avere il libretto d’istruzioni”. Rischiamo di alzarci al mattino con già
il cuore pesante, ma vuoto di speranza. Come imparare allora a stare nella vita
senza false illusioni, ma con fiducia nel “Risorto, che raccolse il desiderio
umano e finito e lo unì al suo, infinito, per sempre”?
Bella e importante la via mostrata da Antonietta:
raccogliere frammenti di sapienza! La vita ne è piena: donne, uomini, culture,
religioni diverse, nel tempo, ieri come oggi, hanno affidato alla loro vita e
alla vita intera frammenti di quanto erano riusciti a cogliere, a capire, ad
amare. Frammenti che sono stati custoditi, perché possano essere accolti,
condivisi, offerti a quanti ancora sono
in cammino, a quanti desiderano e sognano di vivere in pienezza.
A noi l’impegno di cercarli, di coglierli anche nei gesti
più semplici o poveri, di approfondirli senza paura, di farne vita.. e di riaffidare poi alla vita i nostri
frammenti.
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