domenica 1 settembre 2013

Misteri della gloria – QUINTO, L’INCORONAZIONE DI MARIA REGINA DEL CIELO E DELLA TERRA


“Grandi cose ha fatto il me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome”.
Lc 1,49

La santa Vergine Maria fu assunta in cielo. Ma il suo nome ammirabile rifulse su tutta la terra anche indipendentemente da questo singolare evento e la sua gloria immortale si irradiò in ogni luogo prima ancora che fosse esaltata sopra i cieli. Era conveniente infatti, anche per l’onore del suo Figlio, che la Vergine Madre regnasse dapprima in terra e così alla fine ricevesse la gloria nei cieli. Era giusto che la sua santità e la sua grandezza andassero crescendo quaggiù, passando di virtù in virtù e di splendore in splendore per opera dello Spirito Santo, fino a raggiungere il termine massimo al momento della sua entrata nella dimora superna.
Perciò quando era qui con il corpo, pregustava le primizie del regno futuro, ora innalzandosi fino a Dio, ora scendendo verso i fratelli mediante l’amore. Fu onorata dagli angeli e venerata dagli uomini. Abitava nel sublime palazzo della santità, godeva della massima abbondanza dei favori divini, e sul popolo credente e assetato faceva scendere la pioggia delle grazie, lei che nella ricchezza della grazia aveva superato tutte le creature.
Maria era la sposa ricca di gioielli spirituali, la madre dell’unico Sposo, la fonte di ogni dolcezza, la delizia dei giardini spirituali e la sorgente delle acque vive e vivificanti che discendono dal Libano divino, dal monte Sion fino ai popoli stranieri sparsi qua e là. Ella faceva scendere fiumi di pace e di grazia. Perciò mentre la Vergine delle vergini veniva assunta in cielo da Dio e dal Figlio suo, re dei re, tra l’esultanza degli angeli, il giubilo degli arcangeli e le acclamazioni festose del cielo, si compì la profezia del salmista che dice al Signore: “Sta la regina alla tua destra in veste tessuta d’oro, in abiti trapunti e ricamati”.
Dalle Omelie di S. Amedeo di Losanna




O Vergine benedetta,
madre di Gesù e madre nostra,
anche per i meriti di S. Domenico
a cui regalasti il tuo rosario,
intercedi presso il trono di Dio
affinché l’anima nostra,
divenuta suo regno,
sia più fulgente per la grazia
di qualsiasi altro tempio
anche il più splendido e ricco d’arte
e fa sì che il tuo Gesù
regni sempre nei nostri cuori,
nelle nostre famiglie,
nella nostra parrocchia,
in tutto il mondo.
                                     P. Giocondo Lorgna


Maria è regina, ma è anche madre: non può non benedire chi vive per il suo Gesù nell’Eucaristia.
P. Giocondo Lorgna


Maria, insegnami la legge del Regno di Dio: le beatitudini.


Prego la “decina” del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…

Nessun commento: