giovedì 27 dicembre 2012

Beata Imelda, modello di umiltà

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Natale è un tempo davvero speciale: un tempo importante, nel quale gli angeli cantano “Gloria a Dio nell’altro dei cieli”, un tempo che si è fatto Bambino, piccolo e indifeso per incontrarci. 

Padre Giocondo ha dato la Beata Imelda Lambertini come modello sublime di amore eucaristico alle suore Domenicane Imeldine.
Imelda è una figura avvolta dal mistero: ancora fanciulla entrò in un convento domenicano della città di Bologna nella prima metà del 1300. Era così desiderosa di ricevere Gesù Eucaristia che supplicava tutti di esaudirla e cercava di meritarsi questo dono con la bontà della vita. Fu così che un giorno, prodigiosamente, Gesù stesso le si comunicò. Il suo giovane cuore non resse per la grande gioia e nel 1333, a soli 13 anni, morì. Per questo suo ardente amore per Gesù Eucaristia è considerata patrona dei bambini che lo ricevono per la prima volta.

La vita e la stessa morte d’Imelda permettono d’intendere la totalità della persona, che vive di questo amore eucaristico per tutta la durata dei suoi giorni. Di più ancora: l’intensità dell’amore è tale che tutta l’esistenza ne è vivificata fino a coincidere con esso; la stessa vita perciò diviene un atto di amore eucaristico, un atto solo e continuo, unico e intenso, che consegue la sua pienezza nella morte – in questa condizione di vita presente – per spalancarsi al cielo.

Scrive P. Giocondo, indicando la ragione dell’esemplarità d’Imelda per l’anima eucaristica:
“La B. Imelda è modello non solo per riferimento al valore fondamentale della vita eucaristica, ma anche per ognuna delle virtù eucaristiche.”

Modello di umiltà
“Questa cara virtù dell’umiltà – scrive p. Giocondo – che è il fiore più splendido e il frutto più prezioso che si possa cogliere da Gesù sacramentato, sia la virtù fondamentale e dominante dell’anima eucaristica: Insegnaci ed aiutaci, o umilissima Imelda, ad distruggere il nostro orgoglio ai piedi del tabernacolo, il nostro amor proprio così fine e sottile che s’infiltra in tutte le nostre opere” (AL 32 12 (24).
Imelda studiando e contemplando L’umiltà di Gesù, aveva imparato delle grandi lezioni di umiltà…ella voleva diventare come una specie sacramentale che nulla lascia a vedere di quello che è la sostanza che nasconde ogni dono di virtù, di perfezione, di bellezza soprannaturale”. (AL IV 12 (24) 

Buon incontro con Gesù Eucaristia, che possa nascere e crescere ogni giorno nel nostro cuore.

1 commento:

Sr. Elena O.P. ha detto...

La Beata Imelda, che fiore purissimo di Paradiso! E' l'unico caso nella storia di una ragazzina che, con il suo ardente desiderio di ricevere la comunione eucaristica, ha fatto sì che Gesù l'accontentasse ed entrasse prodigiosamente nel suo cuore. Chiedo alla piccola Beata che mi aiuti a ricevere ogni giorno la comunione con il suo stesso ardore