giovedì 6 dicembre 2012

Specchiarsi in Gesù

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Per questa prima traccia che inaugura il nostro appuntamento del giovedì "eucaristico" ci affidiamo a un maestro di spiritualità che ha fatto del mistero dell'Eucaristia il cuore della sua vita cristiana: il domenicano Padre Giocondo Lorgna.


Forse non tutti sanno chi è Padre Lorgna.
Molto sinteticamente: Padre Giocondo è un sacerdote che nel 1889 entra a Bologna nell'Ordine domenicano. Vive la sua profonda unione con Dio attraverso un'intensa spiritualità eucaristica e devozione mariana. Fonda le Suore Domenicane della Beata Imelda quando è parroco ai Ss. Giovanni e Paolo in Venezia per amare e far amare Gesù Eucaristia e seguire la gioventù della parrocchia con opere educative.


Quando si parla di Eucaristia, talvolta si pensa ancora a un qualcosa di intimo, di disincarnato, ma non è così.
P. Giocondo considera l’Eucaristia come il sacramento che rende presente oggi nella storia e nella nostra vita Cristo, come storia di salvezza in atto per noi.
E’ storia, cioè tutta una successione di avvenimenti, storia di salvezza; di avvenimenti particolari in cui Dio desidera comunicare il suo amore fedele: storia in atto ogni giorno per me, per ciascuno di noi.
P. Giocondo ha un’espressione tipica rivelatrice del suo intendere l’Eucaristia. Dice: “Per amore Dio crea le meraviglie del cielo e della terra, per amore scende sulla terra, si fa carne umana e diventa nostro redentore, istituisce la SS. Eucaristia”. Quindi l’Eucaristia è un segno di salvezza per me oggi.
L’Eucaristia, continua P. Giocondo, è un “Sacramento d’amore”. Non capiremo nulla del mistero ineffabile eucaristico senza l’aiuto dello Spirito Santo. Infatti come può accadere che un Dio si dia tutto a noi e si faccia nostro cibo senza l’intervento dello Spirito Santo? E’ proprio mediante lo Spirito Santo, prosegue P. Lorgna, che Gesù si è incarnato, si è immolato e rimane fino alla consumazione dei secoli presente realmente nell’Eucaristia.

 

A volte ho paura di fare dell’Eucaristia un idolo. E questo potrebbe accadere se non faccio il passaggio dal culto eucaristico alla vita eucaristica.
P. Giocondo ha ragione di dirci che l’Eucaristia è viva, è dinamica, che ha in sé una grande forza trasformatrice. Siamo impegnati a trasformare tutta la nostra esistenza su quella del modello: Gesù eucaristia. Dobbiamo acquistare una mentalità nuova, rinnovarci di continuo per essere quali il padre celeste ci vuole.
Se la preghiera non diventa vita, è sterile, è fine a se stessa…


E’ proprio dal contatto diretto con Gesù che prendiamo la forza e lo slancio di continuare ogni giorno a compiere gli stessi gesti, le stesse azioni, ma ogni volta con una sfumatura nuova, con una colorazione eucaristica diversa. Le azioni saranno sempre le stesse, è vero, ma è lo spirito con cui le compiamo che cambia. E allora anche i gesti più usuali e umili diverranno grandi agli occhi di Dio, acquisteranno una dolcezza soprannaturale propria.
Non crediamo però che la vita eucaristica sia esente dalla croce, dalla immolazione. Ce lo ricorda ancora P. Giocondo: “La vita eucaristica lasciarci stritolare come frumento che diventa pane vivo”. Ma non siamo soli a portare la croce, Gesù e il suo Spirito sono con noi, basta che facciamo loro spazio. Proviamo a mettere in questa lunghezza d’onda e tante cose cambieranno in noi e negli altri.

2 commenti:

Riccardo ha detto...

Sottolineo questo bellissio pensiero: "P. Giocondo ha ragione di dirci che l’Eucaristia è viva, è dinamica, che ha in sé una grande forza trasformatrice. Siamo impegnati a trasformare tutta la nostra esistenza su quella del modello: Gesù eucaristia. Dobbiamo acquistare una mentalità nuova, rinnovarci di continuo per essere quali il padre celeste ci vuole." Un bell'impegno per l'Avvento.. lasciarci trasformare dalla forza del Pane eucaristico!

Tania ha detto...

mi piace ciò ke dice p. Giocondo qndo afferma che l'eucarestia è viva e ha 1 forza trasformatrice....... per quessto cerchiamo di impostare la nostra esistenza sul modello di gesù tramite l'aiuto dell'eucarestia