sabato 15 dicembre 2012

CREDO IN GESU’ NOSTRO SIGNORE CHE NACQUE DA MARIA VERGINE

Untitled Document

La Chiesa Cattolica universale vive l’Anno della Fede. Il Papa nella lettera in cui annuncia questo suo invito, proposto anche per celebrare il grande evento del Concilio Vaticano II, chiede che spesso la comunità cristiana preghi con le parole di quello che viene chiamato “Credo” o “Simbolo degli Apostoli”. Si era infatti ancora nell’epoca iniziale del cristianesimo quando venne formulata questa professione di fede, richiesta nella celebrazione del Battesimo e poi in vari momenti della vita cristiana.
All’interno di questa preghiera noi proclamiamo:
Credo in Gesù Cristo… nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine.
Questa verità sconcertante (Gesù è vero Dio e vero uomo) trova in Maria di Nazareth il suo percorso semplice e ammirevole. Nel periodo dell’Avvento e del Natale questa verità viene vissuta con particolare intensità.

Non c’è stato niente di “fantastico” nella venuta del Salvatore in mezzo a noi. E’ entrato in una famiglia legalmente riconosciuta, ha sperimentato il lavoro quotidiano, le amicizie e le avversità. Certo, negli ultimi tre anni doveva rivelarsi come il Messia atteso da Israele e questo non poteva essere un fatto “normale”, non era un fatto ordinario ma straordinario, sebbene non di quella straordinarietà che si aspettava il popolo di quel tempo.
Lo stupore dei credenti delle successive generazioni davanti a Gesù Cristo, nato da Maria Vergine, cioè davanti al mistero dell’”incarnazione del Verbo”, può essere colto anche da un antico canto in lingua latina che, davanti all’Eucaristia dice: Ave verum corpus natum de Maria Virgine!
Sappiamo che il nostro Salvatore rimane in mezzo a noi in vari modi, come egli stesso ci insegna nel Vangelo:

  • Io sarò con voi per sempre
  • Se due o tre si riuniscono nel mio nome, io sono in mezzo a loro
  • Se uno mi ama, il Padre mio l’onorerà e verremo a lui…

Nel canto Ave Verum viene reso omaggio al più forte tra questi modi, se così si può dire, con cui Gesù si fa presente al suo popolo. E’ la presenza eucaristica, nei segni sacramentali del pane e del vino. Dopo la consacrazione, il Sacerdote che celebra la Messa esclama “Mistero della fede!”. E’ infatti per la fede nella Parola di Gesù che noi crediamo tale mistero, per la fiducia nella Chiesa che ce l’ha trasmesso…
Nella celebrazione eucaristica anche Maria è invocata perché ci aiuti in questa fede.

(TESTO LATINO)
Ave Verum Corpus natum de Maria Virgine
Vere passum, immolatum in cruce pro homine,
Cujus latus perforatum unda fluxit et sanguine,
Esto nobis praegustatum in mortis examine.
O Jesu dulcis, O Jesu pie, O Jesu, fili Mariae.

(TESTO ITALIANO)

Ave, o vero corpo, nato da Maria Vergine,che veramente patì e fu immolato sulla croce per l'uomo,
dal cui fianco squarciato sgorgarono acqua e sangue:
fa' che noi possiamo gustarti nella prova suprema della morte.
O Gesù dolce, o Gesù pio, o Gesù figlio di Maria.

Ascolta

Ave verum corpus (Mozart) Nino Rota Orchestra (Bari)

Credo in unum Deum, Balduzzi e Casucci (Verbum Panis)

 

 

1 commento:

Stefania ha detto...

Per il cuore di Maria il Verbo si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi! Che cosa può spingere un Dio, per di più onnipotente, a incarnarsi nel seno di una donna, nella quotidianità più semplice ... e continuare la sua presenza in mezzo a noi in un semplice pezzo di pane fomato da farina e acqua ... l'Eucaristia ... E' un Dio che ci cammina accanto senza petese, senza segni eclatanti se non quelli del nascondimento e del silenzio! Che mistero quello dell'Amore ... fino a lasciare la propria Vita nel tabernacolo, in un abbraccio carico di calore e di presenza rassicurante! Credo ... in questo Gesù che ancora oggi nasce in ciascuno di noi per portare all'umanità questa presenza che non parla ... ma che riempie!