martedì 26 novembre 2013

Amare con tenerezza, la castità

Dicevamo già parlando dei voti in generale, che essi rappresentano uno stile di vita a cui siamo chiamati tutti, sposati e celibi, giovani e anziani.
Certo, “Ciascuno ha il proprio carisma, il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro. 1 Cor7,7. Cioè lo sposato ha il suo carisma e il celibe ha il suo carisma. L’idea di dono, del resto, è implicita nella stessa parola con cui Gesù istituì questo stato nuovo nel mondo: Non tutti possono capire, ma solo coloro ai quali è donato di capire. Dunque alla base c’è un dono.” (R. Cantalamessa)

Ma è appunto un dono fatto a tutti: vivere la castità è vivere uno stile di vita e di relazioni nuove, è vivere il desiderio di tessere nuove relazioni nella storia. Nuove relazioni con tutto, con Dio, con le persone, con le cose anche: relazioni di gratuità, di tenerezza, di non dominio.
“Non si sceglie la verginità, il celibato per entrare nel Regno, per salvarsi meglio l’anima!, ma perché il Regno è entrato in te, ti ha requisito!, si è impossessato di te, ti ha scelto.. (è necessario) passare dall’atteggiamento di chi crede di aver fatto un grande sacrificio nella vita, all’atteggiamento tutto contrario di chi si accorge di aver ricevuto un incredibile dono e si mette a ringraziare, non ha più parole per ringraziare!” (R. Cantalamessa)

Essere persone caste è imparare ad essere persone capaci di ringraziare, misericordiose con se stesse e con gli altri, attente ed interessate a tutto e a tutti,  che tessono relazioni fatte di un’accoglienza profonda, che vivono nella loro vita quotidiana il Mistero, Dio Amore, fino a toccarlo, ma senza volerlo possedere.

“Se la verginità è un carisma, allora deve essere vissuta con libertà, perché dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è la vera libertà. Bisogna guardare le cose come le guardava Gesù, avere quegli stessi occhi, occhi che riceviamo ogni mattina assieme al suo corpo, nell’Eucaristia; quindi li possiamo chiedere ogni mattina a Gesù, i suoi occhi.”  (R. Cantalamessa)
Gli occhi di Gesù fissano il giovane ricco e lo amano: vivere la castità è imparare giorno dopo giorno ad amare come ama Dio, ad amare senza violenza, senza desiderio di dominare, non solo le persone, ma anche le cose, la natura, la creazione tutta.


“Come puoi amare Dio che non vedi, se non ami quelli che vedi?” (1 Gv 4, 20)

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