giovedì 28 novembre 2013

ANDATE NELLA PACE DI CRISTO

Padre Pierre Claverie conclude il suo bellissimo itinerario sull’Eucaristia fermandosi sulle ultime parole con le quali il celebrante saluta l’Assemblea. Lasciamo completamente a lui questo ultimo spazio, ricordando che questo suo percorso era stato sviluppato durante una settimana di esercizi spirituali predicati ad un gruppo di religiose.


“Dopo una setti­mana lontani dalle nostre normali condizioni d'esistenza ritroveremo le difficoltà quotidiane e il pericolo di rimane­re delusi è grande. Questi esercizi non sarebbero serviti a nulla se non vi dessero per lo meno qualche punto di forza per la vita di tutti i giorni. Come l'eucaristia conduce al Re­gno e si verifica nella nostra pratica quotidiana perché il Regno venga, gli esercizi dovrebbero condurre a vivere la realtà con uno sguardo nuovo e uno spirito rinnovato. Spe­ro che ciascuno di noi abbia scelto un suo pensiero di rife­rimento secondo i suoi bisogni e la sua storia personale. Non credo alle risoluzioni né alle rivoluzioni improvvise e durature. Credo invece alla lenta maturazione della Paro­la nei cuori: se una parola vi ha colpito, lasciatevi abitare e poco a poco invadere da essa, ed essa modificherà il vo­stro comportamento, se è veramente una parola venuta da Dio, e, senza nervosismo né sforzi sovrumani, vi trasfor­merà in profondità.
Così, per me, la parabola del chicco di grano che muore è l'asse centrale della mia vita cristiana; se rileggete le vo­stre note, vedrete che tutta questa meditazione sull'euca­ristia è orientata da questa parola; ed è naturale, perché essa si applica innanzitutto al mistero pasquale.
Ciò che almeno vorrei, è che da questi otto giorni voi portaste a casa un po' della pace di Cristo. È mia profonda convinzione che Dio è Amore e che, quando si è scoperto l'amore e gli si è data fiducia, nulla e nessuno può più col­pirci. La fiducia e l'amore generano la liberazione interio­re; la libertà del cuore dona la pace del Cristo. Siamo chia­mati a fare quest'esperienza mediante l'incontro di Gesù Cristo, la condivisione della sua vita nell'eucaristia e la condivisione della nostra nelle nostre comunità e i nostri ambienti di vita.
La pace ci proteggerà allora dalla solitudine, dalla paura, dallo scoraggiamento, dall'incomprensione o dalla persecu­zione: nulla ci può separare dall'amore di Cristo (Rm 8,39).
Forti di questa pace, ricordiamo infine che la messa at­tende un compimento, che gli esercizi restano da vivere.

Ite missa est!”

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