In questo "motto",
coniato da S. Tommaso, il "contemplare" è la parte più importante, benché
essa non deve essere disgiunta dal "donare agli altri".
La contemplazione nella vita del domenicano non è un atto, è un sistema
di vita. Non è solo preparazione all'apostolato, come generalmente si pensa, ma
è la linfa che alimenta continuamente l'azione apostolica. La vita
dell'apostolo è una preghiera continua. Realizza quel pregare
«incessantemente», voluto da S. Paolo (1 cfr. Rom. 12, 12). Il programma di Domenico e il
nostro, è il medesimo che si proposero gli Apostoli: «noi ci dedichiamo alla preghiera e al ministero della parola» (At.
6, 4). «La vita propria dell'Ordine -
si legge nella Costituzione fondamentale dei domenicani - è l'autentica vita apostolica: una vita in cui la predicazione
all'insegnamento sgorga dall'abbondanza della contemplazione: non una
predicazione qualsiasi, ma una predicazione che è il frutto di un’esperienza
contemplativa. E del resto, se noi capiamo questo, se scopriamo qualcosa
dell’infinito amore di Dio, davvero non possiamo trattenerci dal comunicarlo.
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