sabato 15 febbraio 2014

SALMO 18 (17)

E’ una grande composizione epica, che si ripete anche in altri luoghi della Bibbia (2 Sam 22 e salmo 144). Ne riportiamo una parte. E’ una specie di Te Deum (inno di ringraziamento) regale, il cui nucleo principale dovrebbe risalire storicamente all’epoca del re Davide. Pur nella rudezza di un canto di vittoria, possiamo leggere questo salmo alla luce del trionfo di Cristo.
In questo salmo troviamo espressioni di lamentazione e di ringraziamento. La sua natura poetica si riscontra nei forti simboli ma anche nelle “rime” della lingua originale che vengono sempre un po’ perse nelle traduzioni. Ci sono simboli della solidità e irremovibilità di Dio, roccia, rupe, rifugio… Simboli militari: arco, freccia… Simboli cosmici: terremoto, vulcano, tempesta, vento…
Il poeta ebreo, pur usando elementi orientali, cerca di fondere natura, storia e culto. L’idea fondamentale sembra essere quella del Dio nascosto che si rivela e si vela al tempo stesso, perché l’uomo non ne può sopportare l’abbagliante splendore.
Come spesso avviene nell’innologia ebraica, la descrizione si trasforma poi in invocazione. La liberazione dai nemici è totalmente motivata dall’amore di Dio, senza escludere l’innocenza del fedele, mantenendo l’equilibrio tra il merito umano e la grazia divina.

Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore;
mio Dio, mia rupe, in cui trovo riparo;
mio scudo e baluardo, mia potente salvezza.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.
Mi circondavano flutti di morte,
mi travolgevano torrenti impetuosi;
già mi avvolgevano i lacci degli inferi,
già mi stringevano agguati mortali.
Nel mio affanno invocai il Signore,
nell'angoscia gridai al mio Dio:
dal suo tempio ascoltò la mia voce,
al suo orecchio pervenne il mio grido.
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Perché tu salvi il popolo degli umili,
ma abbassi gli occhi dei superbi.
Tu, Signore, sei luce alla mia lampada;
il mio Dio rischiara le mie tenebre.
Con te mi lancerò contro le schiere,
con il mio Dio scavalcherò le mura.
La via di Dio è diritta,

la parola del Signore è provata al fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
Infatti, chi è Dio, se non il Signore?
O chi è rupe, se non il nostro Dio?
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Per questo, Signore, ti loderò tra i popoli
e canterò inni di gioia al tuo nome.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato,  a Davide e alla sua discendenza per sempre.

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