sabato 1 febbraio 2014

SALMO 16 (15)


Questo salmo è celebre soprattutto per il suo valore mistico, richiamando con varie espressioni l’intimità della comunione con Dio. Può essere considerato anche una professione di fede e di fiducia.
Il salmista comincia con una specie di antifona: “Proteggimi, o Dio, in te mi rifugio”. Stanco delle fatiche umane, trova riposo in Dio ed esprime una professione di fede contro gli idoli. Dio vale molto di più di qualunque altro piacere o ricchezza.
Il salmista è sicuro che Dio interviene nell’esistenza umana per dirigere, consigliare, illuminare… nel profondo della persona ma anche con una presenza esteriore, come un padre e un amico. Tutto questo è fonte di gioia, non solo nell’esistenza terrena, ma anche nel superamento della morte.
Simboli della “gioia piena” sono il sentiero della vita e la presenza del Signore.
L’apostolo Pietro in At 2 e l’apostolo Paolo in At 13, usano questo salmo per l’annuncio (il kerigma) della risurrezione di Cristo.



Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: "Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene".
Per i santi, che sono sulla terra,
uomini nobili, è tutto il mio amore.
Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.


Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
è magnifica la mia eredità.
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.
Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Nessun commento: