sabato 3 maggio 2014

Salmo 29 (28)



Questo è forse il Salmo biblico più antico, lo si desume dal suo linguaggio “primitivo”, derivato da quello liturgico e poetico delle popolazioni che abitavano la Palestina prima di Israele. I credenti ebrei e cristiani hanno assunto questa folgorante composizione per invocare il Signore dell’universo. Il salmo deriva da una cultura che “cerca Dio come andando a tentoni“ (At 17,27).
Come dichiara Paolo ad Atene, anche i poeti antichi potevano avere intuizioni illuminanti sul Dio “che dà a tutto la vita, il respiro e ogni cosa”.
Qualcuno ha definito questo salmo il “Gloria in excelsis Deo” dell’Antico Testamento, un canto della natura, della energia creatrice divina, la cui potenza è irraggiungibile. Il salmo celebra anche la trascendenza di Dio, infinitamente distante e superiore alla creazione.
Il simbolo della tempesta è uno dei temi classici della teologia e della mitologia orientale antica, ma nel salmo 29 (28) sono state varie le trasformazioni che hanno reso questa composizione adeguata alla fede biblica monoteista.
I versetti 2 e 10-11 formano come la cornice di un quadro simbolico riferito al tempio.
I Padri della Chiesa hanno dato di questo salmo un’interpretazione cristiana: per alcuni la voce di Jahweh diventa la voce del Padre nel battesimo di Gesù, per altri viene simboleggiata la predicazione apostolica. 
Il salmo 29 (28) ripete per ben 14 volte il nome di Jahweh, il Signore. Davanti al mondo minacciato dal caos tempestoso e dal deserto, quasi come arcobaleno ritorna infine la pace della presenza creatrice di Dio, e alla liturgia celeste si accompagna quella terrestre.



Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore in santi ornamenti.
Il Signore tuona sulle acque,
il Dio della gloria scatena il tuono,
il Signore, sull'immensità delle acque.
Il Signore tuona con forza,
tuona il Signore con potenza.
Il tuono del Signore schianta i cedri,
il Signore schianta i cedri del Libano.
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Nel suo tempio tutti dicono: "Gloria!".
Il Signore è assiso sulla tempesta,
il Signore siede re per sempre.
Il Signore darà forza al suo popolo
benedirà il suo popolo con la pace.



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