E’ uno dei cosiddetti Salmi
penitenziali. Come nel più celebre Salmo 51 (50 – il “miserere”), il nemico più
radicale e più pericoloso per il salmista è il peccato che si annida
nell’interno della sua coscienza e delle sue scelte. Paolo cita questo Salmo
nella lettera ai Romani (4,6-8) come celebrazione della grazia liberatrice di
Cristo.
L’amarezza del peccato e la gioia
del perdono si trasformano nell’orante in una esortazione sapienziale di alta
spiritualità. Il Salmo inizia proclamando la beatitudine del perdono e termina
con una proclamazione di gioia. C’è però anche il tempo dell’oscurità.
Il caso personale, come spesso
avviene nella letteratura sapienziale, si trasforma in modello esemplare ed
universale, tratteggiando una “via di vita”, un comportamento esistenziale.
Un antico agiografo di S.
Agostino (Possidio), ci riferisce che Agostino, a cui questo salmo era
particolarmente caro, ne aveva affisso una copia sul muro davanti al suo letto.
Lo leggeva tra le lacrime e vi trovava grande pace e conforto, soprattutto
durante la sua ultima malattia.
Beato
l’uomo a cui è rimessa la colpa
e
perdonato il peccato.
Beato
l’uomo a cui Dio non imputa alcun male
e
nel cui spirito non è inganno.
Tacevo
e si logoravano le mie ossa,
mentre
gemevo tutto il giorno.
Giorno
e notte pesava su di me la tua mano,
come
nell’arsura d’estate inaridiva il mio vigore.
Ti
ho manifestato il mio peccato,
non
ho tenuto nascosto il mio errore.
Ho
detto: «Confesserò al Signore le mie colpe»
e
tu hai rimesso la malizia del mio peccato.
Per
questo ti prega ogni fedele
nel
tempo dell’angoscia.
Quando
irromperanno grandi acque
non
lo potranno raggiungere.
Tu
sei il mio rifugio, mi preservi dal pericolo,
mi
circondi di esultanza per la salvezza.
Ti
farò saggio, ti indicherò la via da seguire;
con
gli occhi su di te, ti darò consiglio.
Non
siate come il cavallo e come il mulo:
privi
d’intelligenza
si
piega la loro fierezza con morso e briglie,
se
no, a te non si avvicinano.
Molti
saranno i dolori dell’empio,
ma
la grazia circonda chi confida nel Signore.
Gioite
nel Signore ed esultate, giusti,
giubilate,
voi tutti, retti di cuore.
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