lunedì 8 aprile 2013

DOMENICO PREDICATORE DELLA GIOIA



Stiamo vivendo il tempo della grazia e della grande gioia. Qualche settimana fa, Dio ci ha donato un nuovo Papa nella persona di Francesco, un pastore che comunica l’amore e la misericordia di Dio con le sue parole ma, anzitutto, con piccoli, semplici gesti molto significativi che attirano tanta gente, anche lontana dalla Chiesa. Nei vari messaggi dati durante questo tempo, ci ha invitato ad uscire da noi stessi e incontrare gli altri, specialmente quelli che ne hanno più bisogno, portando loro la buona notizia che Gesù è risorto e vivo in mezzo a noi. Il lieto messaggio della Pasqua deve arrivare dappertutto, questo è il nostro compito, predicare con gioia il Cristo risorto.
In San Domenico abbiamo un buon esempio di come essere predicatore della gioia. L’amore per la salvezza delle anime, specialmente dei peccatori, spinge Domenico a sottoporsi a severe penitenze e ad accettare con gioia le sofferenze e le umiliazioni. Lui aveva il coraggio di uscire da se stesso e cercare i lontani. San Domenico si mette in viaggio verso terre sconosciute cercando le pecore smarrite, come un buon pastore che si prende cura del proprio gregge e quando le trova, con grande gioia, le conduce a Gesù, il sommo pastore annunciando loro il vangelo e donando speranza e vita nuova in Cristo. Quando S. Domenico viene oltraggiato, è lieto come gli apostoli che erano lieti di essere oltraggiati per amore del nome di Gesù. Dice di lui un testimone al processo di canonizzazione, che sopportava con molta pazienza e con gioia le maledizioni e le parole ingiuriose, come se si trattasse di un dono e di una grande ricompensa. Era sempre allegro nelle avversità, tranquillo nella persecuzione e lieto nella tribolazione: ciò che contava era che il vangelo fosse predicato ed era questo che lo riempiva di gioia.
A volte incontriamo gente che pensa che il cristianesimo sia una religione della tristezza e della sofferenza, che la croce e il Crocifisso debbano essere sottratti allo sguardo della gente dai locali pubblici, come è capitato in tanti Paesi. Evidentemente quelli che pensano in questo modo dimostrano di non conoscere il cristianesimo, esso è la religione della gioia. Il Dio dei cristiani è il Dio della gioia. Non può essere triste la religione che ha come Dio il Padre e il Figlio di Dio come nostro fratello e salvatore; non può essere triste la religione il cui unico precetto è l’amore. La croce è simbolo dell’amore che salva, il Crocifisso non suggerisce pensieri tristi, perché è espressione del più grande amore. La ragione di essere felici è che Gesù ha vinto la morte, è risorto e vivo in mezzo a noi, non possiamo perciò essere tristi! Questo è il giorno che ha fatto il Signore, rallegriamoci ed esultiamo, annunciamo questa buona notizia a tutti: Gesù è risorto! È veramente risorto. Buona Pasqua!!!

1 commento:

Luca ha detto...

Ci vorrebbero anche oggi tanti "Domenico" capaci di far sentire alla gente la gioia di incontrare Gesù, di conoscerlo...Tante persone che, come san Domenico, si preoccupassero più di fare del bene agli altri che di ciò che può essere utile a se stessi...