Stiamo vivendo il
tempo della grazia e della grande gioia. Qualche settimana fa, Dio ci ha donato
un nuovo Papa nella persona di Francesco, un pastore che comunica l’amore e la
misericordia di Dio con le sue parole ma, anzitutto, con piccoli, semplici gesti
molto significativi che attirano tanta gente, anche lontana dalla Chiesa. Nei
vari messaggi dati durante questo tempo, ci ha invitato ad uscire da noi stessi
e incontrare gli altri, specialmente quelli che ne hanno più bisogno, portando
loro la buona notizia che Gesù è risorto e vivo in mezzo a noi. Il lieto
messaggio della Pasqua deve arrivare dappertutto, questo è il nostro compito,
predicare con gioia il Cristo risorto.
In San Domenico
abbiamo un buon esempio di come essere predicatore della gioia. L’amore per la
salvezza delle anime, specialmente dei peccatori, spinge Domenico a sottoporsi
a severe penitenze e ad accettare con gioia le sofferenze e le umiliazioni. Lui
aveva il coraggio di uscire da se stesso e cercare i lontani. San Domenico si
mette in viaggio verso terre sconosciute cercando le pecore smarrite, come un
buon pastore che si prende cura del proprio gregge e quando le trova, con
grande gioia, le conduce a Gesù, il sommo pastore annunciando loro il vangelo e
donando speranza e vita nuova in Cristo. Quando S. Domenico viene oltraggiato,
è lieto come gli apostoli che erano lieti di essere oltraggiati per amore del
nome di Gesù. Dice di lui un testimone al processo di canonizzazione, che sopportava
con molta pazienza e con gioia le maledizioni e le parole ingiuriose, come se
si trattasse di un dono e di una grande ricompensa. Era sempre allegro nelle
avversità, tranquillo nella persecuzione e lieto nella tribolazione: ciò che
contava era che il vangelo fosse predicato ed era questo che lo riempiva di
gioia.
A volte
incontriamo gente che pensa che il cristianesimo sia una religione della
tristezza e della sofferenza, che la croce e il Crocifisso debbano essere
sottratti allo sguardo della gente dai locali pubblici, come è capitato in
tanti Paesi. Evidentemente quelli che pensano in questo modo dimostrano di non
conoscere il cristianesimo, esso è la religione della gioia. Il Dio dei
cristiani è il Dio della gioia. Non può essere triste la religione che ha come Dio
il Padre e il Figlio di Dio come nostro fratello e salvatore; non può essere
triste la religione il cui unico precetto è l’amore. La croce è simbolo
dell’amore che salva, il Crocifisso non suggerisce pensieri tristi, perché è
espressione del più grande amore. La ragione di essere felici è che Gesù ha
vinto la morte, è risorto e vivo in mezzo a noi, non possiamo perciò essere
tristi! Questo è il giorno che ha fatto il Signore, rallegriamoci ed esultiamo,
annunciamo questa buona notizia a tutti: Gesù è risorto! È veramente risorto.
Buona Pasqua!!!
1 commento:
Ci vorrebbero anche oggi tanti "Domenico" capaci di far sentire alla gente la gioia di incontrare Gesù, di conoscerlo...Tante persone che, come san Domenico, si preoccupassero più di fare del bene agli altri che di ciò che può essere utile a se stessi...
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