L’Angelo disse ai pastori: “Oggi, nella città di Davide,
è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”.
Lc 2,10-11
“In quei giorni un decreto di
Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra”.
Con queste parole Luca introduce
il suo racconto sulla nascita di Gesù e spiega perché essa è avvenuta a
Betlemme: un censimento con lo scopo di determinare e poi riscuotere le imposte
è la ragione per cui Giuseppe con Maria, sua sposa, che è incinta, vanno da
Nazaret a Betlemme.
La nascita di Gesù nella città di
Davide si colloca nel quadro della grande storia universale, anche se
l’imperatore non sa nulla del fatto che questa gente semplice, a causa sua, è
in viaggio in un momento difficile e così, apparentemente per caso, il bambino
Gesù nascerà nel luogo della promessa.
L’angelo aveva indicato come
segno ai pastori che avrebbero trovato un bambino avvolto in fasce e adagiato
in una mangiatoia. Questo è un segno di riconoscimento: una descrizione di ciò
che si poteva constatare con gli occhi.
Non è un “segno” nel senso che la
gloria di Dio si fosse resa evidente, così che si potesse dire con chiarezza:
questi è il vero Signore del mondo. Niente di ciò. In tal senso, il segno è al
contempo anche un non-segno: la povertà di Dio è il suo vero segno. Ma per i
pastori, che avevano visto lo splendore di Dio sui loro pascoli, questo segno è
sufficiente. Essi vedono dal di dentro. Vedono questo: ciò che l’angelo ha
detto è vero. Così i pastori tornano con gioia. Glorificano e lodano Dio per
quello che hanno udito e visto.
Benedetto XVI, Gesù di Nazaret 1 pag. 71 e 94
O Madre, tu conosci la trepidazione
e la bellezza dell’attesa.
Tu hai atteso la nascita del Figlio di Dio
che ha scelto te come culla del mistero.
Tu ora attendi per
noi: tu sei la Madre dell’attesa!
Metti olio nelle nostre povere lampade
e insegnaci ad attendere il ritorno di Gesù
gioiosamente, fedelmente,
tenacemente ogni giorno.
Maranà tha! Vieni, Signore Gesù!
La Chiesa ti invoca: vieni, Signore Gesù!
Con Maria ti supplica: vieni, Signore Gesù!
Angelo
Comastri
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Anche noi possiamo inneggiare a
Gesù come gli angeli, Egli è nel tabernacolo come in Betlemme.
P. Giocondo Lorgna
Signore, insegnami ad accettare le mie povertà: è qui il
luogo dove tu vuoi nascere.
Prego la “decina”
del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…
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