lunedì 1 aprile 2013

Qual è la vocazione

Un sacerdote in questi giorni chiedeva:
<< In questi giorni e soprattutto oggi mi sono chiesto: "Qual è la "VOCAZIONE"
che è rivolta a ciascuno dal RISORTO perché la Chiesa sia testimone della
sua risurrezione". Buona riflessione e risposta, se volete >>

Abbiamo risposto così:
<< Gv 20, 11-18
Maria era all'esterno del sepolcro e lì piangeva il suo dolore, la sua sofferenza, la sua perdita. Le avevano tolto, martoriato, ucciso torturandolo il suo amore grande, Gesù. Si era recata al sepolcro che era ancora buio portando con sè il suo dolore, le sue sofferenze, il male che gli altri le avevano fatto e che ancora teneva con sè. Le è bastato sentir pronunciare il suo nome ancora una volta in quel modo, per riconoscere il suo grande amore. 
 ("come lo sapesse che il mio nome era proprio quello, come mai vedesse proprio me nella sua vita non lo so")
Le è bastato questo riconoscimento, della presenza di Gesù risorto nella sua vita, per dimenticarsi all'improvviso di tutte le sue sofferenze e subito eccola lì a vivere la sua vocazione.

Se ci fermiamo al male, al dolore, alla sofferenza rimaniamo fermi davanti al sepolcro. Ma Gesù è risorto, ci chiama per nome e ci chiede di andare ad annunciare, a non trattenere, a non fermarsi. Maria...lo ha riconosciuto subito Gesù risorto. E' questa la prima tappa: riconoscere la risurrezione nella nostra vita. Riconoscere con gioia, meraviglia e stupore Gesù, quel Gesù così splendente da sembrare un altro nella risurrezione. E' così: la vocazione non è dove io penso che sia o come penso che sia, ma dove e come il Signore la vuole. Questo ci viene chiesto di raccontare ai suoi fratelli. Ci viene chiesto di guardare, riconoscere, stupirci, meravigliarci per andare a raccontare questa gioia, questa meraviglia, questa continua trasformazione della sofferenza che sta davanti al sepolcro e che si tramuta in gioia splendente, luminosa, risorta, trasfigurata.
Ci viene chiesto di amare a tal punto tutto questo da avere perciò gli occhi foderati di ricotta e prosciutto. >>

A voi questa provocazione che risposta suscita?

Buona Pasqua a tutti! 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Di questa provocazione mi colpisce in modo particolare questo "chiamare per nome" che fa sì che Maria riconosca Gesù. Ci ho pensato spesso: che cosa ci sarà mai in quella voce che pronuncia quel nome tale da arrivare così immediato? E l'unica risposta che sono riuscita a darmi è che in quella voce riconosciamo l'amore di Dio e l'amore del Risorto, amore che non possiamo confondere con nient'altro al mondo.