Nel sesto mese… l’angelo Gabriele entrò e disse a Maria:
“Rallégrati, piena di grazia, il Signore è con te”.
Lc 1,28
Iniziando quest’anno la preghiera del Rosario, rinnoviamo la nostra
fede con le parole che alla domenica ripetiamo nelle nostre assemblee
eucaristiche: “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal Cielo, e per
opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è
fatto uomo”.
Il grande annuncio
dell’incarnazione del Verbo di Dio inizia con le parole “Nel sesto mese”.
Nel sesto mese: da quando?
Dall’annuncio a Zaccaria della nascita di Giovanni, l’ultimo profeta di Israele,
colui che avrebbe “testimoniato la luce” che è Gesù. C’è una continuità
interiore nella storia della salvezza.
Al tempo stesso, però, dobbiamo
vedere la differenza tra l’annuncio della nascita del Battista a Zaccaria e
l’annuncio della nascita di Gesù a Maria.
Zaccaria, il padre del Battista,
è sacerdote e riceve il messaggio nel Tempio, durante la sua liturgia. La
provenienza di Maria non viene menzionata. A lei, l’angelo Gabriele viene
mandato da Dio. Egli entra nella sua casa a Nazaret, in una città ignota alle
Sacre Scritture; in una casa che certamente dobbiamo immaginare molto umile e
molto semplice.
Non potrebbe essere più grande il
contrasto tra i due scenari: da una parte, il sacerdote – il Tempio – la
liturgia, dall’altra, una giovane donna ignota – una piccola città ignota –
un’ignota casa privata. Il segno della Nuova Alleanza è l’umiltà, il
nascondimento: il segno del granello di senape. Il Figlio di Dio viene
nell’umiltà. Ambedue le cose vanno insieme: la profonda continuità nella storia
dell’agire di Dio e la novità del granello di senape nascosto.
Benedetto XVI Gesù di Nazaret 1 pag. 29-30
Benedetto XVI Gesù di Nazaret 1 pag. 29-30
Ave, Signora, santa Regina,
santa Madre di Dio, Maria,
che sei vergine fatta Chiesa
ed eletta dal santissimo Padre celeste,
che ti ha consacrata
insieme col santissimo suo Figlio diletto
e con lo Spirito Santo Paraclito;
tu in cui fu ed è ogni pienezza di grazia
e ogni bene.
Ave, suo palazzo,
ave, suo tabernacolo,
ave, sua casa.
Ave, suo vestimento,
ave, sua ancella,
ave, sua Madre.
Francesco
d’Assisi
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L’angelo saluta Maria “piena di
grazia”, tale è l’anima che riceve Gesù Eucaristia.
P. Giocondo Lorgna
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Signore, apri il mio cuore alla
Tua presenza e al tuo progetto su di me.
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Prego la “decina”
del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…
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