Il Rosario, preghiera
antica e popolare, orazione cadenzata, pacificante.
Assieme alla Madonna
ripercorriamo, quasi in modo intuitivo, i Misteri di Cristo.
La preghiera ripetitiva è una
tradizione religiosa conosciuta anche nel mondo biblico: “Perché eterna è la
sua misericordia” si ripeteva e si ripete ancora oggi ad ogni versetto del
Salmo 136. “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!”:
questa e altre brevi invocazioni venivano incessantemente ripetute dagli
antichi monaci secondo quanto leggiamo nei “Racconti di un pellegrino russo”.
“Ave Maria…” ripetiamo numerose
volte nel ROSARIO, salutando la Madre del Signore e mettendoci con semplicità
accanto a lei. E ad ogni Mistero ripetiamo la preghiera evangelica del Padre
Nostro e il Gloria alla Trinità. Pregata con un tranquillo ritmo personale,
pregata come gruppo di famiglia o di comunità, questa preghiera mariana è un
vero momento di riposo spirituale, possibile in tutti i luoghi e in tutte le
situazioni della vita. Come un pittore guarda e riguarda l’immagine che vuole
ritrarre, così pregando il Rosario il nostro sguardo contemplativo fissa nel
cuore la conoscenza di Gesù, unico Salvatore, e impara da Maria ad avere
fiducia, ad amare.
Dal prossimo sabato, su questa
pagina del sito, raccoglieremo ogni settimana qualche riflessione su ciascuno
dei 20 Misteri contemplati nel Rosario (misteri della gioia, della luce, del
dolore, della gloria), oggi raccogliamo varie voci che, lungo i secoli, si
riferiscono a questa preghiera, alla sua origine e al suo valore nel cammino di
fede di numerose generazioni cristiane.
La storia del Rosario è
intimamente legata all’Ordine dei Predicatori e nei momenti determinanti del
suo sviluppo vede protagonisti i figli di S. Domenico. La più antica ed
esplicita allusione è quella del catalano fra Romeo di Levya (+1261), compagno
del santo Fondatore: egli – dice la cronaca – “non poteva saziarsi della
dolcissima Salutazione angelica che recitava migliaia di volte… e si addormentò
nel Signore stringendo tra le mani una cordicella annodata con la quale era
solito contare mille Ave Maria ogni giorno”.
Dal Supplemento alla Liturgia delle Ore dell’Ordine Domenicano
Preghiera evangelica, incentrata
nel mistero dell’incarnazione redentrice, il Rosario è preghiera di
orientamento nettamente cristologico. Infatti, il suo elemento caratteristico –
la ripetizione litanica dell’Ave Maria – diviene anch’esso lode incessante a
Cristo, termine ultimo dell’annuncio dell’Angelo e del saluto della madre del
Battista: “Benedetto il frutto del tuo seno” (Lc 1,42).
Diremo di più: la ripetizione
dell’Ave Maria costituisce l’ordito, sul quale si sviluppa la contemplazione
dei misteri: il Gesù che ogni Ave Maria richiama, è quello stesso che la
successione dei misteri ci propone. Dall’Esortazione apostolica “Malialis
cultus” di Paolo VI
Per S Luigi di Montfort i misteri del Rosario sono “fiaccole per far
luce al nostri passi in questo mondo”.
Il Venerabile P. Giocondo Lorgna scrive: “S. Domenico
ama e studia il Rosario; egli sparge sul mondo le rose di Maria e la fede
ritorna a fiorire”.
Nel messaggio ai giovani del 15
agosto 1996 Giovanni Paolo II
conclude il suo invito a seguire Gesù dicendo: “Nella casa in cui abita Gesù
incontrate la presenza dolcissima della Madre”.
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