sabato 6 aprile 2013

IL ROSARIO… IL LINGUAGGIO DI UN MAZZO DI ROSE!


Il Rosario, preghiera antica e popolare, orazione cadenzata, pacificante.
Assieme alla Madonna ripercorriamo, quasi in modo intuitivo, i Misteri di Cristo.

La preghiera ripetitiva è una tradizione religiosa conosciuta anche nel mondo biblico: “Perché eterna è la sua misericordia” si ripeteva e si ripete ancora oggi ad ogni versetto del Salmo 136. “Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore!”: questa e altre brevi invocazioni venivano incessantemente ripetute dagli antichi monaci secondo quanto leggiamo nei “Racconti di un pellegrino russo”.
“Ave Maria…” ripetiamo numerose volte nel ROSARIO, salutando la Madre del Signore e mettendoci con semplicità accanto a lei. E ad ogni Mistero ripetiamo la preghiera evangelica del Padre Nostro e il Gloria alla Trinità. Pregata con un tranquillo ritmo personale, pregata come gruppo di famiglia o di comunità, questa preghiera mariana è un vero momento di riposo spirituale, possibile in tutti i luoghi e in tutte le situazioni della vita. Come un pittore guarda e riguarda l’immagine che vuole ritrarre, così pregando il Rosario il nostro sguardo contemplativo fissa nel cuore la conoscenza di Gesù, unico Salvatore, e impara da Maria ad avere fiducia, ad amare.
Dal prossimo sabato, su questa pagina del sito, raccoglieremo ogni settimana qualche riflessione su ciascuno dei 20 Misteri contemplati nel Rosario (misteri della gioia, della luce, del dolore, della gloria), oggi raccogliamo varie voci che, lungo i secoli, si riferiscono a questa preghiera, alla sua origine e al suo valore nel cammino di fede di numerose generazioni cristiane.


La storia del Rosario è intimamente legata all’Ordine dei Predicatori e nei momenti determinanti del suo sviluppo vede protagonisti i figli di S. Domenico. La più antica ed esplicita allusione è quella del catalano fra Romeo di Levya (+1261), compagno del santo Fondatore: egli – dice la cronaca – “non poteva saziarsi della dolcissima Salutazione angelica che recitava migliaia di volte… e si addormentò nel Signore stringendo tra le mani una cordicella annodata con la quale era solito contare mille Ave Maria ogni giorno”.
Dal Supplemento alla Liturgia delle Ore dell’Ordine Domenicano

Preghiera evangelica, incentrata nel mistero dell’incarnazione redentrice, il Rosario è preghiera di orientamento nettamente cristologico. Infatti, il suo elemento caratteristico – la ripetizione litanica dell’Ave Maria – diviene anch’esso lode incessante a Cristo, termine ultimo dell’annuncio dell’Angelo e del saluto della madre del Battista: “Benedetto il frutto del tuo seno” (Lc 1,42).
Diremo di più: la ripetizione dell’Ave Maria costituisce l’ordito, sul quale si sviluppa la contemplazione dei misteri: il Gesù che ogni Ave Maria richiama, è quello stesso che la successione dei misteri ci propone.                             Dall’Esortazione apostolica “Malialis cultus” di Paolo VI

Per S Luigi di Montfort i misteri del Rosario sono “fiaccole per far luce al nostri passi in questo mondo”.
Il Venerabile P. Giocondo Lorgna scrive: “S. Domenico ama e studia il Rosario; egli sparge sul mondo le rose di Maria e la fede ritorna a fiorire”.
Nel messaggio ai giovani del 15 agosto 1996 Giovanni Paolo II conclude il suo invito a seguire Gesù dicendo: “Nella casa in cui abita Gesù incontrate la presenza dolcissima della Madre”.

La beata Vergine… col concepire Cristo, generarlo, nutrirlo, presentarlo al Padre nel tempio, soffrire col Figlio suo morente in croce, cooperò in modo tutto speciale all’opera del Salvatore coll’obbedienza, la fede, la speranza e l’ardente carità, per restaurare la vita soprannaturale delle anime. Per questo fu per noi madre nell’ordine della grazia.          Concilio Ecum. Vat. II - LG 61

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