«..il Cristo patirà e
risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i
popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di
questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio
ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza
dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio
Gesù benedice i suoi amici e mentre li benedice sale al
cielo.. l’ultimo gesto di Gesù è una benedizione che non finisce, una
benedizione che rimane sospesa, che rimane, continua.. su chi è presente in
quel momento e su chi verrà, sugli amici conosciuti e sugli amici che lo
seguono oggi, su ciascuno di noi. Gesù benedice i suoi, “dice bene” dei suoi e
sale al Padre con queste ultime parole, con questo gesto, come a dire che da
adesso in poi non farà altro che “dire bene” di noi, nonostante i nostri
limiti, le nostre infedeltà, le nostre fatiche. Gesù benedice le nostre vite, i
nostri gesti, le nostre parole, perché attraverso di essi testimoniamo gli uni
agli altri tutto l’amore di cui siamo rivestiti, tutta la gioia che riempie i
nostri cuori. Predicare la conversione e il perdono dei peccati è riconoscere
questa benedizione che ci avvolge ed offrirla a quanti ci vivono accanto,
lodando Dio per le meraviglie che compie in noi.
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