Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù.
Fu invitato alle nozze anche
Gesù con i suoi discepoli.
Nel frattempo, venuto a mancare il vino,
la madre di Gesù gli disse: “Non
hanno più vino”. Gv 2,1-3
Gesù è un uomo come noi: ha degli
amici e accetta un invito a nozze insieme alla madre e ai suoi primi discepoli.
Questa vicinanza lo rende “accessibile”, “conoscibile” a tutti noi. Però Cristo
è anche “mistero”, se lui non si rivela, se non manifesta la sua identità. Una
rivelazione che egli farà a poco a poco, con una sapiente pedagogia. L’evangelista
Giovanni, alla luce dello Spirito, ai tanti fatti in cui era stato coinvolto,
scopre che Gesù ha cominciato a rivelare la propria identità a Cana: vedrà
culminare questa rivelazione nella morte, l’ora di Gesù. Parimenti l’adesione
dei discepoli a Cristo ha una storia: la fede comincia a sbocciare proprio a
Cana. E’ lì che nasce un nuovo rapporto fra di loro. Il legame che fa di loro
una comunità è la fede comune in Gesù.
Cristo comincia a rivelare la sua
identità non in modo verbale esplicito, quasi una formula dogmatica, ma
attraverso un linguaggio dei gesti. Il segno di Cana rivela la gloria di Gesù,
ne svela l’essere divino. Questa rivelazione di Cristo pone anche a noi degli
interrogativi. Quali sono i segni per cui oggi un uomo può “conoscere” Cristo?
La fede di Maria spinge Gesù a
“manifestarsi”. I discepoli credono in Gesù. In certo modo essi attingono alla
fede di Maria. Non è questo anche oggi il compito della Chiesa, il compito di
ogni cristiano, comunicare la fede? L’umanità anche oggi è in condizione
d’esilio: guerre, paure, ingiustizie… Di dove verrà la salvezza? Unicamente
dall’impegno umano, che è necessario, o dall’alleanza (sposalizio) con Dio? In
quest’opera di salvezza umano-divina la Chiesa e ogni credente hanno il compito
di mettere tutto quello che sono e che hanno, a servizio. La piccola Chiesa in
cui siamo inseriti, attende forse di essere “unita” da una fede più viva in
Cristo che si rivela.
Da un commento al messale festivo
Ricordati, o
piissima Vergine Maria
che non si è mai inteso al mondo
che qualcuno abbia fatto ricorso alla tua
protezione, abbia implorato il tuo aiuto, abbia chiesto il tuo patrocinio
e sia stato da te abbandonato.
Animato da una tale
confidenza
a te ricorro, o Madre,
vergine delle vergini,
a te vengo e, peccatore come
sono,
mi prostro ai tuoi piedi
a domandare pietà.
Non volere, o Madre del divin
Verbo,
disprezzare le mie preghiere,
ma benigna ascoltale ed
esaudiscile. Amen
Bernardo di Chiaravalle
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Questo fatto ci mostra quale
era il cuore di Maria.
P. Giocondo Lorgna
Aiutaci, Signore, ad obbedire
alla tua Parola, sull’esempio e con l’aiuto di Maria, Madre della vera fede.
Prego la “decina”
del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…
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