venerdì 1 febbraio 2013

NEL TEMPIO DI GERUSALEMME

NEL TEMPIO DI GERUSALEMME

Il Vangelo ci dice che Maria e Giuseppe osservarono tutte le prescrizioni della legge mosaica. Non era totalmente obbligatorio che i riti legati a una nascita fossero svolti nel tempio di Gerusalemme. Non senza una particolare ispirazione divina la famiglia di Nazaret vi entrò, e c’erano anche due profeti, tra quelli che venivano chiamati “i poveri di Jahwe” e aspettavano la consolazione di Israele.
Simeone, dopo aver elevato a Dio un canto di benedizione per aver veduto il Messia del Signore, parla a Maria sua Madre con parole solenni e misteriose:
“Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”.
Stranamente troviamo anche una donna di ottantaquattro anni che viveva nel tempio. Anna, figlia di Fanuèle, sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.

I Vangeli ci riferiscono diversi segni “forti” offerti dallo Spirito di Dio anche nell’infanzia di Gesù. Segni che sembra siano poi caduti nel vuoto e che dopo trent’anni forse nessuno ricordava, se non colei che “serbava tutte queste cose nel suo cuore”.

Certamente anche tutto questo può essere un insegnamento per noi. Dio ci conduce soprattutto attraverso un susseguirsi di circostanze normali, ma il nostro cuore deve essere aperto anche a un suo parlarci interiore. Questo vale per le singole persone, per le famiglie e per i gruppi umani.

Invochiamo anche noi la luce dello Spirito Santo:

Vieni Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli,
accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Signore, manda il tuo Spirito e tutto è creato,
e rinnova la faccia della terra.

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