martedì 22 gennaio 2013

All’ascolto della Parola

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Anche tu vuoi leggere la parola di Dio? Ci hai provato? Non è sempre facile… Ma è una parola data per tutti e per questo tutti possono imparare a… ascoltarla. Sì, ascoltare più che leggere. La parola di Dio che leggono i tuoi occhi, devi imparare ad ascoltarla. È un esercizio, uno sforzo dal quale nessuno è esente, neppure i grandi studiosi o il Papa. Se smettono di sforzarsi di ascoltare, fanno dire ai testi ciò che vogliono, ciò che hanno scoperto anni fa, vecchie cose senza novità.

Tu, quando vuoi leggere la parola di Dio, comincia per farti aiutare nella scelta dei testi. Possono essere presi da un incontro fatto, suggeriti da qualche libro… I testi della domenica o del giorno sono i più indicati e li troverai facilmente, digitando su Google, in qualche sito cattolico. Ci sono anche varie riviste che si possono comprare in quasi tutte le diocesi del mondo. Lì, spesso, per aiutare i lettori, ci sono anche interessanti commenti di grandi predicatori, di parroci…
Ma tu non ti limiterai a questo. Sarebbe come accontentarsi di sentire un amico parlarti della conferenza di un grande predicatore. Se possibile, andresti volentieri ad ascoltarlo di persona. Allora, coraggio, deciditi con regolarità, scegli un giorno della settimana, procurati un supporto (una bibbia o una rivista, o un semplice foglio scaricato dal web). Fatto, ora trova un luogo tranquillo: in chiesa, a casa, nel giardino… Ti consiglio un luogo abituale nel quale puoi andare spesso, come la tua camera per esempio. Un luogo che non ha niente di speciale, un luogo ordinario, ti aiuterà a fare di questo esercizio un’abitudine di vita. Le cose molte speciali sono difficili da ripetere più volte. Nondimeno occorre preparare un po’ il luogo o cambiare postura, per aiutarti a pregare nella calma: spegnere il telefonino, togliere le cuffie… e sederti a tuo agio per mezz’ora o un’oretta, se ti va.

Prima di cominciare a leggere il testo che hai scelto, fai una piccola preghiera per semplicemente dire al Signore che sei qui per ascoltarlo, che hai bisogno del suo Spirito per capirlo. Puoi farlo con le proprie parole, è bello, o servirti di un canto, una preghiera allo Spirito Santo… Poi, con fiducia e senza fretta, leggi il testo, lentamente. Ascolta con il cuore ciò che leggi come cose nuove dette a te. Fermati, se una parola ti commuove, ti da gioia o tristezza, ti fa paura.
Non aver paura di aver paura con Dio, di sentirti a disagio o felice come un bambino. Non aver paura di lasciare la Parola parlarti di te, della tua vita, di quelli che conosci, o di Dio così diverso da ciò che pensiamo…
Non aver paura se ti sembra di non capirlo, di non sentire niente, di avere solo noia in cuore tuo; non ti succederà sempre e comunque anche questo è preghiera. Se puoi, in un quaderno, nota una frase, un pensiero che ti ha colpito. È una raccolta che ti potrà servire nei deserti della vita.
San Domenico aveva scelto la povertà come un mezzo per predicare il Vangelo. Eppure, in un tempo in cui un libro costava una fortuna, egli scelse di avere sempre con sé, in tutti i suoi viaggi, il Vangelo di Matteo e le Lettere di San Paolo. Sapeva bene che abbiamo bisogno di lasciarci addomesticare da Dio, dalla sua Parola e, questo, Egli lo realizza con il tempo che gli diamo. Quando diventa familiare, la Parola ci parla anche per strada. E credimi: essa ha il potere di cambiarti senza che tu te ne accorga.
Il nostro vero problema è la perseveranza fiduciosa.

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