martedì 8 gennaio 2013

Rimanere ancora un po' nella luce dell'Epifania

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Isaia 60, 1-6:
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
… Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
… Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
… Tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore”.


Mt 2, 1-12:
Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima.
Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

Attraverso il racconto della incredibile ricerca dei Magi, Gesù volle manifestare che se Lui era tra noi, non lo era per alcuni privilegiati, come il popolo ebraico, ma per tutta l'umanità, senza distinzione: il suo è un amore universale. 
Ogni uomo o donna diventa, con l'Epifania, un chiamato a fare parte del Regno di Dio. 
Dio chiama tutti e rende possibile che tutti, ma proprio tutti, siano Suoi figli.
L'Epifania è Festa solenne: festa in cui tutti noi ci dovremmo sentire felici nel sapere che Dio ci invita a tornare da Lui, sapendo che Lui è Colui che ci cerca per primo. 
Ma occorre alzare la testa, scorgere la stella e proclamare:  siamo venuti per adorarLo! 

All’inizio basta avere il desiderio, l'ansia della ricerca, come quella dei Magi, e c'è sempre una stella che fa strada. Ma poi bisogna avere il coraggio di uscire dal chiasso e come i Magi provare a vedere e vivere la vita come ricerca di quella gioia che ci appartiene. 

Scriveva don Tonino Bello: "Oggi è l'Epifania, festa della universalità della Chiesa. Festeggiamo cioè una Chiesa che si allarga a tutti i popoli: che non si chiude nel suo campanile, non rifiuta l'altro, ma ha le porte e le finestre aperte, anzi spalancate:
La Chiesa è il popolo di Dio che annuncia la salvezza e lo fa con estrema liberalità, accettando la diversità. Accettare la diversità è una cosa grande. Mi sembra sciocco avere paura dell'irruzione dei terzomondiali perché sono maomettani. 
Ma che paura avete? Alcuni dicono, rimproverando noi vescovi o il Papa, di essere troppo solleciti nella accoglienza; dicono che stiamo imbarbarendo la cristianità. 
Ma che paura avete? Abbiamo avuto la grazia dal Signore di essere suoi fedeli, di stare al suo servizio. Nostra missione è di testimoniare Lui, il Risorto. Qualche volta con la parola, ma soprattutto con i gesti, con la vita. Se sono gesti buoni la gente lo vede. E' impossibile che non li veda".
San Domenico di Guzman ha dedicato tutte le sue forze per cercare i fratelli che vivevano nelle tenebre dell’errore su Dio, a loro parlava dell’amore e del volto luminoso di Dio, che è padre, ci chiama e ci attende. Di notte, poi, pregava in diversi modi ( inginocchiato, prostrato a terra, in piedi, abbracciato alla croce, con le braccia alzate…) ai piedi del Crocifisso o davanti al tabernacolo, per parlare a Dio dei fratelli che aveva incontrato e per i quali invocava la salvezza.
Siamo venuti per adorarlo! È un bel impegno per il nuovo Anno, è un cammino di ricerca e di sosta, di dialogo e di preghiera, di apertura e di servizio… in continua ricerca di Gesù, per conoscere e sperimentare la vera gioia. Buon Cammino!

1 commento:

Miriam ha detto...

"Epifania...tutte le feste porta via?" che sia vero o e' solo un detto?
per me e' solo la fine per un nuovo inizio. Inizio per un nuovo cammino, per una nuova ricerca, per un nuovo incontro, tutto verso di Lui, tutto con Lui. Un nuovo inizio per donarci totalmente a Lui, per riempire il nostro cuore della sua Luce, della sua Gioia e del suo Amore.