venerdì 7 giugno 2013

Misteri della luce – QUARTO, LA TRASFIGURAZIONE DI GESU’

… mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste
divenne candida e sfolgorante… Pietro disse
a Gesù: “Maestro, è bello per noi stare qui”.
Lc 2,29-33

Nella trasfigurazione sul monte Tabor, Gesù si manifesta ai suoi discepoli in tutto lo splendore della vita divina che è in lui. Questo splendore è solo un anticipo di quello che lo avvolgerà nella notte di Pasqua e che comunicherà a noi rendendoci figli di Dio. La nostra vita cristiana è da allora un processo di lenta trasformazione in Cristo, fino alla trasfigurazione nell’immagine di Cristo glorioso.                                                                                                  Commento al Messale festivo

La trasfigurazione è un avvenimento di preghiera; diventa visibile ciò che accade nel dialogo di Gesù con il Padre: l’intima compenetrazione del suo essere con Dio, che diventa pura luce. Nel suo essere uno con il Padre, Gesù stesso è Luce da Luce.
I tre discepoli sono sconvolti dalla grandezza dell’apparizione: il “timore di Dio” li pervade, come abbiamo visto in altri momenti in cui avvertono la vicinanza di Dio in Gesù, intuiscono la propria miseria e sono quasi paralizzati dalla paura.
“Erano stati presi dallo spavento” ci dice Marco. E tuttavia Pietro prende la parola, anche se nel suo stordimento “non sapeva che cosa dire”: “Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosé e una per Elia!”.                     Benedetto XVI, Gesù di Nazaret 2 pag. 357 - 361




O sole di giustizia,
Verbo del Dio vivente,
irradia sulla Chiesa
la tua luce immortale.

Per te veniamo al Padre,
fonte del primo amore,
Padre d’immensa grazia
E di perenne gloria.

Lieto trascorra il giorno
in umiltà e fervore;
la luce della fede
non conosca tramonto.

Sia Cristo il nostro cibo,
sia Cristo l’acqua viva:
in lui gustiamo sobrii
l’ebbrezza dello Spirito. Amen


                      Inno della Liturgia delle Ore


Gesù anima e consola gli apostoli col pensiero del premio in mezzo alle fatiche e sofferenze, e in tal maniera anima e consola anche noi.
P. Giocondo Lorgna


Signore, fa che siamo disposti a vivere con te le nostre sofferenze e con la tua grazia ci apriremo alla gioia della risurrezione.



Prego la “decina” del Rosario:
Padre nostro…
Ave Maria…
Gloria al Padre…

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