Questa pagina di Vangelo è davvero commovente tanto è piena
di vita e di amore. Di nuovo Gesù si fa strada dentro il groviglio delle nostre
contraddizioni morali per riqualificarci, farci nuovi in Lui.
Gesù che di questa donna vede solo, si fa per dire, che ha
molto amato. È proprio qui che ci riqualifica: non siamo etichette, non siamo
dogmi, doveri, precetti, norme…siamo Amore, questo è il cuore della nostra
vita, questo ci indica Gesù.
Inoltre Gesù si volge verso la donna, lui a differenza di
Simone vede la donna, non la peccatrice, la prostituta.
Ognuno di noi nel profondo vive il bisogno di dare e
ricevere amore, soffocarlo, tradirlo, metterlo a tacere ci rende infelici,
avidi, cinici, tristi. E noi…quanto lo ascoltiamo questo nostro bisogno?
Questa donna…qualcuno avrà detto che è sfrontata, d'altronde
il suo status parlava per lei. Capelli al vento, oli profumati, baci,
lacrime…eppure lei sa che quest’uomo non l’avrebbe cacciata.
Quanta affettività, quanta fisicità, oltre il lecito, oltre
ogni rituale, e Gesù non solo non si sottrae ma accoglie e apprezza:
riqualifica e confronta l’amore di questa donna con quello di Simone, la sua
ospitalità con quella di Simone (l’acqua che significa accoglienza, il bacio
segno di benvenuto, il profumo di onore). Gesù riqualifica anche tutto ciò che
è eccessivo, che va oltre: baci, profumo, carezze.
“È la lingua universale in cui
è detto il cuore. E Dio guarda il cuore. E gode vedendo la donna uscire da un
rapporto scadente di contabilità o di baratto con il Signore, e spiccare il
volo negli spazi della libertà e del dono.
Simone, tu non mi hai dato un bacio, questa donna invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi. Dal poco al molto amore: Gesù, Dio desidera essere amato, va in cerca di persone e ambienti pronti a dargli affetto. “ (Ermes Ronchi, Avvenire 13\6\2013)
Simone, tu non mi hai dato un bacio, questa donna invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi. Dal poco al molto amore: Gesù, Dio desidera essere amato, va in cerca di persone e ambienti pronti a dargli affetto. “ (Ermes Ronchi, Avvenire 13\6\2013)
Che cos’è la fede? Rigida osservanza
di regole o risposta affettuosa all’amore di Dio? Molto le è perdonato perché
molto ha amato. Non è il peccato, pur confessato ed espiato a caratterizzare il
nostro rapporto con Dio, ma ricevere e restituire amore. Per riqualificare la
nostra vita è necessario che passiamo dal poco al molto amore. L’amore infatti
contiene tutto, tutti i doni e tutti i doveri (M.Bellet). La vera fede, la vera
fiducia in Dio c’è solo quando c’è amore. Quello che agli occhi della religione
è un sacrilegio (una donna impura che tocca un uomo, soprattutto un uomo di
Dio) agli occhi di Gesù è un’espressione di fede.
Più ci riconosciamo nell’amore e
nella misericordia, più siamo portati ad essere grati, ad amare. L’amore della
donna in un certo senso provoca l’accoglienza del Signore; il sorriso di Gesù
suscita l’amore nella persona perdonata. Ecco che allora non importa quale
persona provoca il perdono divino, quale etichetta ha addosso, ma solo che a
sua volta provoca e genera ancora amore.
Dobbiamo smetterla di crogiolarci
nelle nostre “perversioni” religiose e vedere solo peccato, solo mortificazione
là dove c’è amore e misericordia di Dio. Questa normatività religiosa quanto ci
svia dall’interpretare gesti d’amore come gesti di fede, allontanando chi ha
bisogno della misericordia di Dio dalle chiese, dall’Eucaristia, è profondamente ingiusta. Sono proprio i
gesti della donna giudicata e condannata dal diritto di Simone a salvarlo, lui
che non ha osservato la legge dell’ospitalità.
La misericordia del Signore è tanto
grande che rende perdono quei gesti inaspettati d’amore dei peggiori peccatori.
Questo gesto umanissimo è fede viva,
fatto gesto d’amore da chi viene scartato anche oggi. Chiediamo al Signore di
non mancarci misericordia e di donarci fede, cioè umanità.
2 commenti:
Fa impressione questo Gesù così vicino e comprensivo di quello che più ci appartiene nell’intimo, rispetto a chi, proprio perchè condivide maggiormente la nostra natura, la nostra umanità, si trincera dietro a schemi, modelli e rigidità. Il cuore non si fa commuovere dalle regole ma dai moti appassionati che solo gli ideali sanno suscitare. Solo quelle parole dette, quei gesti compiuti con il cuore in mano, con passione sanno infiammare anche il cuore degli altri. Solo la vita genera vita, solo parole vive generano felicità, solo comportamenti onesti sono degni di nota e ammirazione. Per questo è vero che ” La verità non rassicura nessuno: la verità impegna!” (Bernanos).
Bisogna coltivare l’attenzione per I valori e le scelte radicali che fanno dell’esistenza un servizio agli altri sulle orme di Gesù. Questo non “spiana la strada”, difficoltà e sacrifici, modelli e farisei ci saranno sempre, ma solo questo vivere con amore e per l’Amore è garanzia di eterna felicità. Quanto sangue e quanto cuore occorrono, solo questi, non c’è niente da capire, ma tutto da vivere con la felicità che prima di tutti Dio ha sognato per noi.
Liberaci Signore
dal pensare di essere nel giusto,
dal giudicare chi ha sbagliato,
dal voler fare del nostro comportamento una verità assoluta,
da una fede che non diventa misericordia,
da un’accoglienza vissuta in modo formale e soprattutto
dalla presunzione di non aver bisogno del dono della tua Misericordia
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