venerdì 7 giugno 2013

Pane spezzato per la vita del mondo


Vi riportiamo la riflessione fatta da Sr Lorenza Arduin preparata per l'animazione della Scuola di Adorazione. Buona festa del Sacro Cuore di Gesù a tutti


Buona sera! Mi chiamo Sr Lorenza. Sono qui non tanto come esperta di Eucaristia.. - non ho particolari titoli a riguardo - , ma, come si evince dalle locandine e dal volantino che avrete avuto tra le mani, come suora di una Congregazione Domenicana con un’accentuazione eucaristica. Questo perché la Beata Imelda Lambertini di cui portiamo il nome (SDBI) è protagonista come saprete di un singolare miracolo eucaristico che l’ha resa modello di amore all’Eucaristia e addirittura patrona dei bimbi di Prima Comunione.

Io ero l’unica imeldina libera questa sera… per cui… eccomi qua.. a tentare di dirvi qualcosa almeno di comprensibile e si spera di non eretico.
Siamo qui insieme ancora con il retrogusto della festa-solennità del Corpo e Sangue di Cristo (Corpus Domini). Ognuno di noi ha il suo retrogusto perché ognuno ieri avrà fatto del suo meglio per celebrare e gustare questa festa sia nella celebrazione della Messa, sia nella contemplazione-preghiera individuale.

Senza ombra di dubbio un’occasione speciale di gustare la bontà e bellezza del mistero eucaristico visto soprattutto come sacramento della presenza reale del Signore Gesù, ci è stata data dall’invito del Santo Padre Francesco a vivere l’Adorazione eucaristica in unione spirituale con i fedeli delle Diocesi di tutto il mondo dalle 17.00 alle 18.00 (sincronizzati con l'orario di Roma): abbiamo avuto la possibilità di partecipare all’evento che passerà alla storia come la prima “Adorazione eucaristica in contemporanea mondiale”, la prima adorazione globale!  Della serie: “Noi c’eravamo!”

Quale migliore iniziativa per l’anno della fede invitare i credenti di tutto il mondo a stringersi in un ideale unico abbraccio attorno all’Eucaristia, ineffabile mistero della fede ?

Questo come altri eventi così emotivamente coinvolgenti sono certamente un aiuto alla nostra fede e alimentano il senso di appartenenza ecclesiale.. ma non dimentichiamo che l’Eucaristia è anche e forse prima di tutto un segno feriale, che  richiama alla quotidianità, alla vita semplice di ogni giorno: l’eucaristia è pane e pane spezzato e in quanto pane permette a Gesù di farsi presente!
Credo che la SS.ma eucaristia fonte e culmine dell’evangelizzazione, sorgente e punto di arrivo della missione e della vita stessa della Chiesa sia anche la manifestazione della semplicità sorprendente con cui Dio ha deciso di darci in modo permanente la presenza del suo Figlio dilettissimo: una piccola porzione di pane!

Un segno talmente semplice e disarmante che noi cristiani abbiamo sempre cercato di proteggere rivestendolo di una sacralità che a volte rischia di andare contro la verità del segno: tabernacoli, ostensori, incensi, veli omerali… piviali, baldacchini…

Se con San Tommaso amiamo pensare e dire che Dio sia semplice in tutto se stesso (I, q. 3, a. 7), ci viene anche da pensare che noi umani pur essendo stati creati a sua immagine e somiglianza gli siamo riusciti… un tantino più complicati!

Del resto… non è mica facile dire a se stessi… guarda lì in quella cialdina rotonda c’è il re dell’universo, Sì sa… la fede riguarda le cose che non si vedono… ma… con l’eucaristia la faccenda si fa particolarmente ardua: già ci può sembrare difficile pensare che Gesù sia Dio, figuriamoci che un po’ di pane sia Dio!

Il Signore Gesù nell’Eucaristia ci sorprende e ci chiede di fidarci di Lui, di avere fede nella sua Parola come è ben espresso nell’inno Pange Lingua: "La parola del Signore / pane e vino trasformò: / pane in carne, vino in sangue, / in memoria consacrò. / Non i sensi, ma la fede prova questa verità".
Ed è una verità, qualcosa di reale l’Eucaristia anche se scomoda parecchio la nostra fede!

Mi viene in mente la scena di un film.
Non so se avete avuto modo di vedere “7 km da Gerusalemme” (del regista Claudio Malaponti, tratto dall'omonimo romanzo di Pino Farinotti.)
E’ un’attualizzazione originale dell’apparizione di Gesù Risorto ai discepoli di Emmaus. Il  discepolo è un certo Alessandro Forte, un architetto che lavorava come pubblicitario e che all’apice della sua carriera professionale si è scoperto in una profonda crisi esistenziale e con una visione di Dio molto scettica. Gesù lo stava cercando e gli dà appuntamento proprio sulla strada che va da Gerusalemme a Emmaus.
Inizia tra di loro un dialogo, un intrecciarsi di racconti della vita di ciascuno che si conclude con una conversione interiore per Alessandro: diventerà un apostolo laico “un portatore sano” dell’incontro che ha fatto con il Signore.
Nel  momento in cui Gesù sta per congedarsi definitivamente da Alessandro, c’è questo ultimo dialogo tra i due.

Alessandro chiede a Gesù:  Ma perché non ti sei presentato al mondo come un Dio?
E Gesù: Come un Dio? Mi collegavo in mondovisione? 4 miliardi di telespettatori come per un cantante o un Presidente? Oppure apparivo nel cielo sopra un concerto rock? O su internet?
Alessandro: Perché no? Su internet!
Gesù: Io non sono virtuale… Sono qui! In carne e ossa!
Anche noi con gli occhi della fede vediamo nell’Ostia Santa Gesù presente, in carne e ossa!

Gesù nella celebrazione eucaristica è realmente presente nell’atto in cui si dona per amore al Padre  e resta realmente presente in modo sacramentale (che non è come dire virtuale!) nel pane consacrato a ricordarci che tutta la sua vita è stata un dono di salvezza per il mondo.
Se posso fare un riferimento alla mia storia vocazionale.. è stato proprio riflettere sull’eucaristia che mi ha dato la spinta a vedere per me la possibilità di una totale consacrazione a Dio.
Mi è sembrato che se Gesù era vissuto ed era morto per amore dell’umanità e in essa di ogni singola persona e quindi per amore mio, e che questo amore ci viene ridonato continuamente nell’Eucaristia io dovevo come minimo ricambiare in modo altrettanto totalizzante o almeno provarci!
Sa tanto da sillogismo… da premesse e conclusione necessaria.. ma per me inizialmente è stato così.
E questa logica eucaristia-vocazione l’ho trovata descritta a chiare lettere nel Documento finale del Congresso sulle Vocazioni al Sacerdozio e alla Vita Consacrata in Europa (del 1997).
Si parla di un riconoscimento-scoperta del significato della vita alla luce dell’Eucaristia: nientemeno!!

Dice il documento: Se l'Eucaristia è sacrificio di Cristo che salva l'umanità e se tale sacrificio è corpo spezzato e sangue versato per la salvezza dell'umanità, anche la vita del credente è chiamata a modellarsi sulla stessa correlazione di significati: anche la vita è bene ricevuto che tende, per natura sua, a divenire bene donato, come la vita del Verbo. È la verità della vita, d'ogni vita. 
(In Verbo tuo, n. 36)

È la verità della vita, d'ogni vita afferma con forza il documento!

E se questa è la verità per ogni vita, a maggior ragione per un cristiano e oserei dire in modo particolare per ogni SDBI : il bene della vita che abbiamo ricevuto, tutto quanto ci appartiene, dobbiamo donarlo in modo gratuito.

Questa è la vita eucaristica: il dono di se stessi nella gratuità perché convinti che quanto abbiamo ricevuto, tutto noi stessi, è ricevuto gratuitamente, come dono! Come il dono della fede!

Anche la fede è un dono che abbiamo ricevuto gratuitamente e altrettanto gratuitamente dobbiamo cercare di comunicare ad altri.
“Che ne sarà dei peccatori!?” Diceva commuovendosi San Domenico! Che ne sarà di chi vive come se non ci fosse Dio… Che vita è non poter riconoscere che c’è un Dio che ti ha creato per amore e vuole farti capire che solo nell’amore ti puoi realizzare pienamente, essere davvero te stesso?

Entrare nella logica del bene ricevuto che vuole diventare bene donato: questa è la logica dell’Eucaristia, di Gesù, di Domenico, di Imelda: vite donate fino in fondo, senza sconti, con spreco d’amore!

E’ in questa logica che ci chiedeva di entrare il nostro Fondatore il domenicano Padre Giocondo Pio Lorgna.
Un mese prima di lasciare questo mondo egli scriveva[1]:
Lasciatevi trasformare dall’Eucaristia, siate messaggi viventi che trasmettono vita eucaristica e salvezza al mondo! L’Eucaristia sarà la vostra forza e la vostra serenità!
E’ questo l’augurio che possiamo con gioia farci reciprocamente: lasciamoci trasformare dall’Eucaristia, dalla forza spirituale di questo cibo; stiamo in prolungata contemplazione di questo segno del sacrificio pasquale di Gesù e diventeremo sempre più capaci di essere come Lui, pane spezzato per la vita del mondo, sorgente di speranza per l’umanità.

Bologna, 3 giugno 2013


[1] Mia interpretazione attualizzata del “Telegramma” del 7 giugno 1928: Corpus Domini 1928 maggiormente trasformi figliole angeli viventi comunicanti vita eucaristica salvezza anime trionfo Gesù Benedicendovi vogliovi forti serene sempre Alleluia [Testo in AL VI 282 (10)]



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