sabato 5 ottobre 2013

La fede: un niente che è tutto

A volte mi sembra, non so a voi, che per girare certe pagine della mia vita sia necessaria una gran fede... una fede tenace, tanto grande in questo senso e una fede quantitativamente tanta.
Oggi Gesù sembra dire qualcosa di diverso sulla fede rispetto a quello che penso a volte sia.

La fede ha la misura del granello di senape e proprio attraverso la consapevolezza della sua fragilità si rende conto di avere sempre e ancora più bisogno di Lui, nella sua piccolezza di avere fiducia nella sua forza.

Nel suo essere niente la fede può tutto. Pensiamo a quanto della nostra vita o di quella degli altri ha questa forza sovrumana. Quante cose, a ben pensarci, a essere onesti, non sono dipese da noi ma dalla fiducia in chi poteva portare a termine queste imprese. Quante volte abbiamo in un certo senso sfidato la Provvidenza.

Per questo penso che Gesù ci indichi come strada per capire la fede, quella di chi, fatto il suo dovere, non va in cerca di un riconoscimento o un guadagno, ma gode della consapevolezza di aver fatto semplicemente il suo dovere, dell'essersi semplicemente messo a disposizione, di aver semplicemente servito con e per amore.
La forza di ciò che facciamo non sta in noi, ma nel Signore e nella sua Parola con la quale innaffiamo la nostra vita.

Forte è l'invito ad essere onesti, di questi tempi avidi di meriti e utilità. Scommettere nella gratuità e nella giustizia oggigiorno è una scelta coraggiosa e impegnativa che ci mette in gioco per intero. Si tratta di scegliere da che parte stare: a servizio della vita, teneri custodi di coloro che ci sono affidati, dati totalmente all'uomo.

1 commento:

Alessandra ha detto...

Misura della fede è essere servo, servo anche dell’ultima ora ma senza pretese.
Questo ci tiene sulla via: servire il suo Regno anche se tarda, fidarci del suo amore anche se sembra assente, lottare per la giustizia, amando il Vangelo più dei risultati del nostro servizio.