domenica 27 ottobre 2013

SALMO 2

E’ un salmo difficile da approfondire, ma è uno dei più celebri del salterio. Ne parlano numerosi Padri della Chiesa e vedono in esso un riferimento al futuro Messia.
Il salmo 2 appartiene ai salmi regali, forse usato per l’intronizzazione di un Re d’Israele, alludendo anche a un faticoso interregno. Questi salmi regali, visti in una dimensione universale, diventano immagine e annuncio del re ideale del futuro.

Il salmo inizia con un preludio di stupore, e contiene metafore che riferiscono a Dio atteggiamenti umani (il ridere, l’ira, il furore). Il “riso” di Dio, assiso in trono, è espressione di superiorità.
Il vero protagonista non è tanto il re ma “il Signore” (Dio), la rivolta non è tanto un conflitto politico-militare ma uno scontro assurdo tra il bene e il male.

Il legame tra il Signore e il re discendente di Davide (il Messia) è uno dei tanti segni dell’”incarnazione” di Dio, della sua rivelazione attraverso la storia.
C’è un decreto del Signore per il re, che parla di lui come di “figlio generato”.


Perché le genti congiurano 
perché invano cospirano i popoli? 
Insorgono i re della terra 
e i principi congiurano insieme 
contro il Signore e contro il suo Messia: 
"Spezziamo le loro catene, 
gettiamo via i loro legami". 


Se ne ride chi abita i cieli, 
li schernisce dall'alto il Signore. 
Egli parla loro con ira, 
li spaventa nel suo sdegno: 
"Io l'ho costituito mio sovrano 
sul Sion mio santo monte". 


Annunzierò il decreto del Signore. 
Egli mi ha detto: "Tu sei mio figlio, 
io oggi ti ho generato. 
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti 
e in dominio i confini della terra. 
Le spezzerai con scettro di ferro, 
come vasi di argilla le frantumerai". 



E ora, sovrani, siate saggi 
istruitevi, giudici della terra; 
servite Dio con timore 
e con tremore esultate; 
che non si sdegni e voi perdiate la via. 
Improvvisa divampa la sua ira. 
Beato chi in lui si rifugia. 

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