E’ un salmo difficile da
approfondire, ma è uno dei più celebri del salterio. Ne parlano numerosi Padri
della Chiesa e vedono in esso un riferimento al futuro Messia.
Il salmo 2 appartiene ai salmi
regali, forse usato per l’intronizzazione di un Re d’Israele, alludendo anche a
un faticoso interregno. Questi salmi regali, visti in una dimensione
universale, diventano immagine e annuncio del re ideale del futuro.
Il salmo inizia con un preludio
di stupore, e contiene metafore che riferiscono a Dio atteggiamenti umani (il
ridere, l’ira, il furore). Il “riso” di Dio, assiso in trono, è espressione di
superiorità.
Il vero protagonista non è tanto
il re ma “il Signore” (Dio), la rivolta non è tanto un conflitto
politico-militare ma uno scontro assurdo tra il bene e il male.
Il legame tra il Signore e il re discendente
di Davide (il Messia) è uno dei tanti segni dell’”incarnazione” di Dio, della
sua rivelazione attraverso la storia.
C’è un decreto del Signore per il
re, che parla di lui come di “figlio generato”.
Perché
le genti congiurano
perché invano cospirano i popoli?
Insorgono i re della terra
e i principi congiurano insieme
contro il Signore e contro il suo Messia:
"Spezziamo le loro catene,
gettiamo via i loro legami".
Se
ne ride chi abita i cieli,
li schernisce dall'alto il Signore.
Egli parla loro con ira,
li spaventa nel suo sdegno:
"Io l'ho costituito mio sovrano
sul Sion mio santo monte".
Annunzierò
il decreto del Signore.
Egli mi ha detto: "Tu sei mio figlio,
io oggi ti ho generato.
Chiedi a me, ti darò in possesso le genti
e in dominio i confini della terra.
Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai".
E ora, sovrani, siate saggi
istruitevi, giudici della terra;
servite Dio con timore
e con tremore esultate;
che non si sdegni e voi perdiate la via.
Improvvisa divampa la sua ira.
Beato chi in lui si rifugia.
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