All’interno del prefazio,
viene invocato lo Spirito Santo, potenza di vita: è l’epiclesi. Ma qual è il
ruolo dello Spirito Santo? San Paolo ci
illumina sul ruolo determinante dello Spirito nella costruzione della
Chiesa, corpo di Cristo.
“Noi preghiamo lo Spirito di santificare le nostre
offerte perché esse diventino corpo e sangue
di Gesù Cristo: in altri termini, preghiamo lo Spirito Santo di rendere
presente, attuale, la Pasqua di Gesù Cristo risuscitato. L'opera dello Spirito è dunque quella di rendere
contemporanee la presenza e l'azione di Gesù nella nostra umanità.”
Claverie
usa un’espressione francese (“maestro d’opera”) per indicare l’azione dello
Spirito: è un po’ il capo bottega o il capocantiere, Colui che dirige i lavori
e nello stesso tempo lavora lui stesso alla creazione di un mondo nuovo, “ come
lo fu all'origine, aleggiando sulle acque o
insufflando nell'uomo.”
Se la chiesa non è
semplicemente un’associazione, ma “l'incarnazione
continua, la presenza vivente di Cristo Gesù nell'umanità, lo Spirito Santo è l'atmosfera del regno di Dio.
Egli è <l'ambiente> del Dio di Gesù Cristo:
quello che si respira nella casa di Dio,
l'aria di casa. È la vita stessa di
Dio da cui è animata tutta la creazione: un soffio che dalle origini
attraversa ogni vivente e, quando incontra una volontà che si offre alla sua
azione, compie l’opera di Dio.”
In Gesù si rivela quello che lo Spirito compie
in un uomo che si abbandona all’azione di Dio: diventa capace di comunicare la
forza di vivere, la riconciliazione, la santità, diventa partecipe dell’opera
stessa della creazione, è reso figlio di Dio.
“ Lo
Spirito è colui che ci mette nella giusta relazione
con il Padre . È lui che fa di noi dei figli di Dio e
questa filiazione ci permette di portare dei frutti nei quali si può
riconoscere il suo intervento (Gal 5,22-25). Innanzitutto,
la riconciliazione interiore, perché noi ci troviamo in pace con noi stessi e con Dio (..). Poi la libertà interiore: perché lo Spirito scioglie in noi le
catene della paura facendoci scoprire che siamo figli di Dio; la vera libertà è quella che ci permette di
donarci senza riserve perché nulla ci tiene prigionieri di noi stessi,
e tutto ciò può derivare solo da una vera riconciliazione. La gioia
è anch'essa una conseguenza di questa
filiazione, in cui scopriamo l'azione di Dio e la sua presenza attiva e
paziente in ciascuna delle sue creature.”
E’ sempre lo Spirito,
poi, a creare la nostra “comunione” nel corpo del Cristo risuscitato (1Cor 12), ossia ad indicare a ciascuno il proprio posto
nell’armonia dell’insieme, dato che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri:
“ogni ministero nella Chiesa, prima di essere
una funzione, è un dono dello Spirito, che
trasforma l'uomo per metterlo in stato di servizio secondo i bisogni
della Chiesa”.
“Infine lo
Spirito manifesta la vitalità della
Chiesa (1Cor 12) conferendole la capacità
di compiere segni che manifestano la realtà del Regno già presente nel
cuore della sua azione e della sua vita. Il primo grande segno è quello della carità (1Cor 13): è addirittura il solo che importa e tutto il resto gli è
subordinato. (..)Nella realtà quotidiana della vita, è il più grande miracolo dello Spirito e il più grande
segno, anche se non ha nulla di «meraviglioso» o di «miracoloso» agli occhi
della gente assetata di «segni» straordinari. Lo Spirito d'amore è il più
eloquente dei segni: «Guardate come si amano!».
In un mondo «stremato», è il
più grande miracolo”
Così anche nel segno del
Regno che è l’Eucaristia, Colui che “dirige” tutto è lo Spirito: “egli interviene
dall'inizio alla fine per fare di questi riti umani una sorgente di vita
divina. Il pane e il vino sono trasformati dallo Spirito in maniera tale da
diventare realtà del Regno. Si
tratta di una trasformazione interiore per mezzo della quale il pane e il vino,
cibi terreni dell'uomo carnale assumono il loro vero significato, il loro
significato ultimo e compiuto, divengono quello per cui sono fatti: cibo
spirituale dell'uomo spirituale o nuovo secondo lo Spirito di Dio. Da allora
questo pane, che lo Spirito ci dona, è il pane della vita, della parola e della condivisione. Corpo e
sangue di Cristo sono la sua presenza
offerta e nutriente, in tutto ciò che egli ha vissuto e condiviso con i
suoi discepoli.”
Se lo Spirito è il principio
stesso della vita secondo il disegno di Dio, noi dobbiamo lasciarci guidare da Lui: l'amore
deve compiere in noi la sua opera di giustizia, di pace, di creazione, di comunione. Vieni, o Santo spirito!
Nessun commento:
Posta un commento