Il motivo principale per il quale vi siete
insieme riunite è che viviate unanimi nella casa e abbiate unità di mente e di
cuori protesi verso Dio. (Regola di S. Agostino).
Perché
viviamo in comunità? Tante persone vivono bene la loro consacrazione al Signore
senza appartenere a una comunità. Ci sono delle ragioni semplicemente umane che
potrei dare. Abbiamo tutti bisogno di un nucleo di persone su cui contare tutta
la vita, con cui condividere questo cammino terrestre; persone amate che ci
amano, persone fedeli con cui realizzare il progetto più importante della
nostra vita. Questo è, però, una ragione insufficiente: la comunità non è
sempre il luogo ideale dove colmare questo bisogno, anzi deve essere il luogo
dove impariamo a non fare del nostro bisogno un assoluto. Essa non è fatta per
entrare nei nostri piccoli stampi di famiglia ideale o di gruppi di amici. È un
dono che va oltre.
La
comunità è il grande dono che ci sostiene nella fedeltà alla propria vocazione.
Alcuni giorni in famiglia bastano per renderci conto che essa è il nostro vero
ecosistema. La comunità è un dono soprattutto perché è il luogo dove ci è
concesso amare di più: Infatti, “non da
sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio” (Gv 1,13)
diventiamo sorelle. Siamo così diverse per gusti, colori, culture, età ed
esperienze… ma siamo sorelle! Non di parole ma lo sentiamo misteriosamente nei
nostri cuori. Lo siamo dal primo incontro. Lo siamo anche quando umanamente
facciamo fatica a viverlo. E vivendo questo dono, scopriamo che siamo amate con
la stessa grazia con cui noi amiamo.
L’Eucaristia
è il mistero della nostra predicazione e anche della nostra comunione. Per
questo viviamo in comunità, perché siamo chiamate alla comunione e inviate ad
annunciarla; perché prima ancora di essere capaci di costruire comunione,
Cristo ci fa uno nello stesso Pane, Lui che di
mille e mille cuori fa un cuore solo in un medesimo carisma.
Nessun commento:
Posta un commento