martedì 22 ottobre 2013

VITA COMUNE – Una responsabilità

La vita comune non è soltanto un dono: è anche un impegno, una responsabilità personale che condividiamo con i membri della comunità.

I valori della vita fraterna domenicana possono essere riassunti nella parola amicizia. L’amicizia comunitaria è più che un gruppo di buoni amici. Ha il senso che gli dava Gesù quando diceva: “Vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.” (Gv 15, 15). È un’amicizia dove condividiamo i segreti di Dio che per S. Domenico sono soprattutto la sua misericordia e la sua parola.

La parola e la misericordia ci fanno uguali. Uguali perché, tutti peccatori, deboli viviamo per la misericordia di Dio e degli altri; uguali perché tutti figli dello stesso Padre il quale ci affida la sua Parola. Questi grandi valori diventano realmente responsabilità quando non sono più idee ma vita concreta. Bisogna imparare la misericordia per vivere in comunità. Tanti hanno abbandonato la vita religiosa o la Chiesa perché non sopportavano i peccati degli altri, o i propri peccati. Ci vuole coraggio per vivere con i peccatori, soprattutto perché lo siamo noi, per primi. La misericordia ci fa condividere l’amore che Dio ha per noi tutti e così troviamo la pace e diamo la pace, dal momento che ci riconosciamo deboli ma amati.


Bisogna imparare anche a condividere la Parola: la parola di Dio ascoltata, meditata, celebrata. Non si può vivere in comunità se non si celebra; lì inizia il nostro predicare, nella condivisione del proprio cammino di crescita, come si fa davvero tra amici. Condividere la parola significa anche dare la possibilità all’altro di parlare e di ascoltare. Fra’ Bruno Cadoré, Maestro dell’Ordine, ricordava che siamo l’Ordine dei Predicatori, al servizio del dialogo tra Dio e l’umanità, e questo servizio inizia in comunità nel dare un peso uguale alla parola di tutti i suoi membri. La comunità domenicana esiste dove crediamo di aver ricevuto la grazia per vivere questi ideali tanto da impegnarci quotidianamente perché essi siano i nostri tratti distintivi.

1 commento:

Suorlo' ha detto...

Per vivere l'amicizia in Gesù, secondo lo stile di Domenico, di Giocondo, credo occorra offrire alla sorella o al fratello la stessa fiducia che Gesù stesso ripone in ciascuno di noi. La fiducia fa crescere. Meglio sprecare fiducia piuttosto che non concederla. Meglio investire a fondo perduto sulla sorella. Gesù non ci ha chiesto il certificato di affidabilità per darci fiducia! Noi invece riteniamo di dover fare dei bilanci preventivi in tal senso: "torna da me quando sei una persona brava, educata, sicura di te... quando hai le idee chiare... quando hai una fede innopugnabile... quando non sei scomodante...!" Come religiose, come domenicane, come educatrici... credo dobbiamo lavorare molto di più nella direzione dell'investimento di fiducia, soprattutto se abbiamo a che fare con delle persone giovani! Occhio alla burocrazia e ai bilanci.. ci ritroveremo tutte più sole e più tristi perché non avremo vissuto il vangelo della fiducia!